Grosseto, 11 maggio 2010 - Lavorano con ossigeno e azoto. La sede centrale della loro multinazionale è in Texas. Ma i cervelli e le mani sono di Grosseto. Si chiama Igs (Innovative Gas System), la sua sede è in via Giordania a Grosseto, e sviluppa impianti di produzione di ossigeno e azoto. L’azienda maremmana è diventata il punto di riferimento per i generatori con tecnologia avanzata. In pratica hanno inventato il processo di assorbimento per poter catturare l’ossigeno, oppure l’azoto, contenuto nell’aria. Ma sono andati oltre. Gli ingegneri di Grosseto hanno addirittura inventato un innovativo disegno modulare per questo tipo di generatori, protetto con tre brevetti in questi tutto il mondo.

 

Il progetto è stato presentato ieri mattina nella sede di Assindustria dal presidente Mario Salvestroni, dall’ad di Igs Oscar De Groen e da Stefano Panicacci dirigente del Monte dei Paschi che ha sostenuto l’iniziativa. Pochi sanno che da Grosseto sono stati forniti oltre 300 generatori per la produzione di ossigeno medicale in molti ospedali del mondo, apparecchi che hanno una certificazione di classe IIB che consente la fornitura di ossigeno anche in terapia intensiva. Ventisei dipendenti (più sedici dell’indotto): nel 2009, nonostante le difficoltà, l’Igs Italia ha aumentato le proprie attività commerciali nei momenti più difficili, con il risultato di un portafoglio ordini senza precedenti nella propria storia. "Produciamo due tipologie di impianti — ha detto Federico Guidarelli, 34 anni, perito industriale e grossetano doc, responsabile della gestione di qualità e produzione —. In pratica abbiamo studiato e messo a punto l’inertizzazione dei prodotti, in modo da renderli sempre freschi". Anche per far fronte alla crescente presenza di concorrenza dai paesi emergenti dell’Asia, la Igs ha cominciato da anni a introdursi nel mercato con progetti complessi di alto livello di ingegneria. Del marketing si occupa una donna, Laura Ammiraglia, mentre Riccardo Cipriani è il "mago" dell’assemblaggio e saldatura.

Una delle menti dei progetti che escono da via Giordania è Giovanni Zanni, "l’Archimede dell’Igs", che ha iniziato come perito e adesso ha quattro ingegneri alle sue dipendenze: "Rendiamo inerti gli impianti, ma non solo — ha detto —. Mi fa piacere sottilineare che la nostra azienda è composta solo da maremmani".