Grosseto, 11 maggio 2010 - "Potremmo avere una struttura bella come era il palazzo di via Mazzini, nel centro storico, e invece siamo confinati in questa specie di silo. Vorremmo il wireless, un servizio normale nelle biblioteche di altre città, ma resta ancora un miraggio". Pierluigi Pasquali, studente della facoltà di Giurisprudenza all’università di Roma, sente tutto il peso di una Chelliana che non sembra stare al passo con i tempi. "Non capisco per quale motivo non può essere attivato il collegamento senza fili che ci permetterebbe di poter studiare in maniera più completa. Sui banchi delle sale di lettura, infatti, accanto a libri e codici, potrebbero trovare spazio i nostri computer portatili connessi a Internet con il wireless. Quante volte capita di dover cercare una parola oppure una notizia su google. Alla Chelliana sono presenti le postazioni Internet e per poter accedere alla rete — spiega Pierluigi Pasquali — dobbiamo avere e digitare un proprio username e una password. Gli stessi che potremmo usare anche per il wireless. Da alcune parti c’è persino sugli autobus, e a Grosseto non riusciamo a ottenerlo nemmeno in biblioteca".

 

Per avere questo tipo di servizio alla Chelliana è stata avviata una raccolta firme su cui compaiono già cinquanta nomi. Oltre alla richiesta del wireless, gli studenti lanciano un’altra proposta. "La biblioteca, dal lunedì al venerdì, chiude alle 19.45 — sottolinea Francesco Bromo, studente di Ingegneria a Siena — ma ci piacerebbe poter venire anche dopo cena, magari fino alle 22. E il sabato, anziché all’ora di pranzo, la Chelliana potrebbe chiudere nel pomeriggio". Sulla bacheca figura anche la petizione 'La voce degli amici della Chelliana', che lamenta "porte rumorose, muri da intonacare, stanze sempre occupate, dato il numero esiguo di posti a disposizione per lo studio, poche postazioni Internet, e limitazioni per portatori di handicap fisici".
 

"È inconcepibile che in biblioteca — osserva Edoardo Ciacci, studente del corso di laurea in Infermieristica al Polo universitario grossetano e precario nei Vigili del fuoco — tre rampe di scale impediscano l’accesso dei disabili alle sale di consultazione che peraltro sono dotate di un bagno per portatori di handicap". "Forse l’unica comodità di questa sede da anni definita provvisoria — aggiunge Gabriele Di Francesco, che frequenta Scienze e Turismo all’università di Roma — è l’ampio parcheggio". Studenti universitari e delle scuole superiori, che non hanno conosciuto la sede storica della Chelliana in via Mazzini, vivono la biblioteca soprattutto come luogo dove poter studiare ma con i propri libri. "Sto preparando l’esame di maturità al Geometri — dice Alessandro Iaconelli — e qui riesco a trovare la giusta tranquillità, lontano dalle distrazioni che posso avere a casa mia". "Frequento Sociologia a Firenze — racconta Valentina Ugolini — e vengo qualche volta a studiare in biblioteca, ma sempre con i miei testi. Ho cercato alcuni libri che mi sarebbero serviti, ma non li ho trovati". All’ingresso della Chelliana si raccolgono gli studenti per una pausa dallo studio e scambiare quattro chiacchiere. Prima di tornare chini sui libri. "Tra qualche giorno — dice Edoardo Ciacci — ci sarà l’assalto di tutti i ragazzi che si preparano per la maturità. E soprattutto di venerdì pomeriggio, quando arrivano anche gli studenti universitari da altre città, è tutto un via vai. Comunque il posto si trova sempre".