L'ultimo viaggio della Concordia, cartoline dal Giglio

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Stefano Cecchi

Stefano Cecchi

Isola del Giglio (Grosseto), 22 luglio 2014 - Cartoline dal Giglio, la rubrica di Stefano Cecchi.

 

Elio Vincenzi era il marito di Maria Grazia Trecarichi, una delle 32 vittime della Concordia. Nel giorno in cui la nave lascerà il Giglio, lui è voluto essere presente: “ Per me quella non è una nave maledetta - dice rivolgendosi verso lo scafo - perché per due anni ha custodito il corpo di mia moglie, è stata la sua tomba”. Povero Elio. Nel giorno del primo anniversario della tragedia prese le bombole da sub e si immerse nelle acque del Giglio per stare più vicino alla moglie scomparsa. Ieri, invece, sull’isola è arrivato con una maglietta con su stampata l’immagine di Maria Grazia. Quasi a rammentare ai distratti che la Concordia non è solo una vicenda di alta ingegneria marinara ma anche una storia di morte, una tragedia di dolore incancellabile.  Portato dal solito elicottero ministeriale, poche ore fa è arrivato al Giglio anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Il trasporto è una fase delicata e dunque non dobbiamo abbassare la guardia”, ha detto ripreso da decine di telecamere. Poi si è rivolto idealmente ai francesi e alle loro preoccupazioni iperboliche: “A loro voglio semplicemente dire che a questo mare ci teniamo quanto loro e forse anche di più. Comunque, il relitto non passerà mai in acque francesi e se volevano informazioni potevano anche chiederle prima. Fra l’altro, non ci sono trattati bilaterali che ci obbligano a nessun tipo di informazioni”.

Insomma, se Segolene Royal davvero sarà domani su una nave a presidiare le acque davanti a Capo Corso, al massimo potrà salutare il convoglio da lontano. Un inchino preferibilmente no.  E in quanto a mezzi pubblici. Sia il ministro Galletti sia il capo della protezione civile Gabrielli, quando arrivano al Giglio sono soliti farlo usando l’elicottero. Voli di Stato insomma. Così, ogni vola che arrivano la loro presenza è annunciata dal ronzio dei rotori che passano sopra Giglio Porto. Certo, niente di inusuale. Il tempo dei ministri e dei prefetti non è da sprecare. Però tutte le volte che succede, a chi scrive viene in mente l’immagine di Nick Sloane, ovvero l’uomo che ha raddrizzato e ora porterà via la Concordia, che il giorno dopo il parbuckling si mise ordinatamente in fila al botteghino della Toremar per fare il biglietto del traghetto alla moglie che lasciava il Giglio. Forse è solo un’idea un po’ populista e di pancia, ma se un giorno un ministro o un prefetto invece dei voli di stato usassero un traghetto o un normale mezzo che usa la gente comune, sarebbe il segnale plastico che questo Paese sta davvero marciando verso un costume europeo, abbandonando retaggi borbonici che da troppi anni ne minano l’anima e l’immagine.