Anziani pronti alle barricate: «Occuperemo le Poste e ritireremo i nostri soldi»

Monticello, monta la protesta per l'eventuale chiusura dell'ufficio

Le poste

Le poste

Monticello Amiata (Cinigiano), 29 agosto 2015 - Nel pomeriggio di ieri, a Monticello Amiata, ad aspettare Leonardo Marras e il primo cittadino di Cinigiano, Romina Sani, una piazza colma di cittadini, circa 100, soprattutto anziani, perchè sono loro ad essere maggiormente colpiti da un’eventuale chiusura dell’ufficio postale del piccolo paese amiatino. Il provvedimento di Poste, quello che minaccia la chiusura di tutti i piccoli presidi postali a Monticello ha scatenato polemiche, preoccupazioni e quindi porterebbe ad eventuali altre mobilitazioni, da parte ovviamente di tutta la cittadinanza.

Malgrado le parole di speranza lanciate da Sani prima e da Marras poi, i cittadini rimangono scettici. «Di fronte a questa scelta di Poste non riesco ad essere ottimista, noi cittadini abbiamo veramente la sensazione che questa volta l’ufficio postale ce lo toglieranno, così poi saremo costretti ad andare o ad Arcidosso o a Cinigiano e quindi fare almeno 10 chilometri in più – afferma Franco, un cittadino in pensione –. Quello che noi chiediamo è maggiore trasparenza da parte di Poste e capire se veramente questi costi esagerati, di cui Poste parla è possibile ammortizzarlie attraverso operazioni e attività che potrebbero svolgere associazioni sul territorio. Parlo ad esempio dei costi dell’affitto del locale».

Da circa 4 anni a Monticello le Poste sono aperte solo per tre giorni a settimana, martedì giovedì e sabato, ma questi giorni non sono sufficienti per svolgere un servizio adeguato. «Monticello conta circa 400 abitanti e oltre duemila presenze annuali di cui, quasi 1.800 provengono dal campeggio che in estate si riempe - spiega Mario, un altro cittadino - e molto spesso l’ufficio postale è pieno di cittadini che chiedo servizi di raccomandata e altro. La chiusura del presidio provocherebbe gravi disagi anche a tutti quei turisti stranieri che soprattutto in estate affollano il nostro territorio». I cittadini aspettano risposte e in caso di chiusura c’è già chi promette l’occupazione dell’ufficio. «Se il 7 settembre sarà l’ultimo giorno di apertura occuperemo l’ufficio – conclude Franco – almeno fino a quando non avranno restituito tutti i nostri risparmi».

Nicola Ciuffoletti