Si finge donna per inviare foto sexy e chiedere soldi

Grossetano di 37 anni inviava le immagini in cambio di ricariche telefoniche o su carta E’ stato condannato per truffa e sostituzione di persona

L’uomo si fingeva Margherita e inviava foto sexy a un cinquantenne che ha pagato fino a duemila euro

L’uomo si fingeva Margherita e inviava foto sexy a un cinquantenne che ha pagato fino a duemila euro

Grosseto, 26 luglio 2016 - Si è finto una donna e ha creato un profilo Facebook con un nome femminile. A caccia di uomini interessati a chattare, oppure anche ad avere incontri sessuali. A pagamento, ovviamente. In realtà dietro il nome di Margherita si nascondeva un grossetano di 37 anni che con questo trucchetto ha spillato duemila e cinquecento euro a un cinquantenne che vive nella zona nord della provincia. Prima lo ha abbordato via chat mettendo una foto sexy sul suo profilo. Poi dopo varie conversazioni, gli ha mandato alcune foto in privato, ovviamente sempre in pose sensuali, in slip e reggiseno, della presunta Margherita. Raccontando di essere molto depressa, in cerca di compagnia, perché da poco era stata lasciata dal compagno. Un rapporto travagliato che le aveva lasciato molti dubbi e soprattutto molti problemi economici. Per questo stava cercando di riprendersi. E quindi di allacciare una nuova relazione, per dimenticare quel periodo buio.

Il grossetano-Margherita ha anche proposto degli incontri per «consumare» rapporti sessuali. Nel tempo in cui ci sono stati i rapporti soltanto virtuali, l’uomo raggirato ha iniziato a versare dei soldi con ricariche telefoniche, pagamenti su carta Postpay. Fino a quando non sono giunti all’accordo di incontrarsi. Evidentemente la parte virtuale stava stancando il cinquantenne raggirato. A quel punto il grossetano ha deciso di presentarsi a un appuntamento per ritirare del denaro: un assegno bancario di cento euro. Il quarantasettenne ha detto di essere un «amico di Margherita» e che era stato incaricato del ritiro. Il «giochino» è durato poco oltre ed è terminato anche quando il grossetano è finito all’interno di un’altra inchiesta. Da qui è emerso che l’uomo pur di mettere insieme qualche migliaio di euro era disposto a tutto, perché con gravi problemi economici. A lui sono risaliti anche grazie alla denuncia del cinquantenne.

Nei giorni scorsi, il trentasettenne è comparso davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio Compagnucci che lo ha condannato per sostituzione di persona e per truffa. L’uomo ha patteggiato la pena di quattro mesi di reclusione e il pagamento di una multa di centocinquanta euro. Gli approcci risalgono al 2014, almeno fino a ottobre dello stesso anno, quando poi si sono interrotti i rapporti via chat.

CRISTINA RUFINI