Aiuta gli amici-ladri a svaligiare la cassaforte della mamma

Denunciati due uomini ma il complice era il figlio della derubata Il bottino monili d’oro e due rolex ritrovati a un Compro oro

Il furto è stato scoperto dagli uomini della compagnia dei carabinieri di Orbetello

Il furto è stato scoperto dagli uomini della compagnia dei carabinieri di Orbetello

Grosseto 3 ottobre 2015 - Ha approfittato di essere rimasto solo nell’appartamento dove vive con la madre per lasciare tutto a disposizione di due amici-ladri. L’accordo tra il trentaquattrenne figlio della proprietaria di casa e dei gioielli rubati e i «topi di appartamento» era di fare a mezzo dei soldi ricavati con la vendita dei gioielli. Ma qualcosa in quel furto alla Arsenio Lupin, senza segni di scasso non ha convinto i carabinieri agli ordini del capitano di Orbetello Elisabetta Spoti. Nessun segno di effrazione a porte e finestre nell’appartamento di Orbetello.

Soltanto la cassaforte smurata e portata via con il contenuto: gioielli e due orologi marca Rolex. Un bottino da diverse decina di migliaia di euro che è poi stato rivenduto a un Comproro della zona per la modica somma di cinquemila euro. Passo falso anche questo, oltre alla «immacolata» scena del delitto. Con tutti questi dubbi sono iniziate le indagini dei militari dell’Arma per risalire ai ladri. Il colpo è stato messo a segno all’inizio dell’anno, ma nei giorni scorsi si sono chiuse le indagini che hanno portato i carabinieri della Compagnia a ricostruire esattamente – con conseguente confessione – ciò che era acacduto nell’appartamento.

I ladri , padre e figlio di 59 e 35 anni, amici del figlio della proprietaria hanno organizzato il «colpo« facile, facile. Sono entrati in casa tranquillamente dalla porta principale, aperta e con tutta la calma possibile hanno smurato la cassaforte che era nascosta da uno sportelli in legno. Se ne sono andati, anche in questo caso, senza troppa difficoltà: casa e tempo a disposizione. Poi la denuncia del figlio che ha raccontato di avere trovato, una volta rientrato in casa, la cassaforte smurata. Una spiegazione che ha «retto» qualche minuto. E mentre i carabinieri consolidavano i sospetti checi fosse qualche passaggio poco chiaro, i due ladri si erano preoccupati di vendere il bottino a un Comproro. Tranquillamente, utilizzando i propri i nomi. A quel punto il cerchio si è chiuso e padre e figlio sono stati denunciato. Niente per il figlio connivente, non punibile in quanto coingiunto della vittima del furto.