Santarelli, una caserma per non dimenticare

Inaugurata dalla vedova a Pineto / UCCISE UN CARABINIERE, LA RICONCILIAZIONE CON L'ASSASSINO / GORELLI SCRIVE UN LIBRO DI POESIE / PENA RIDOTTA A 20 ANNI PER MATTEO GORELLI / RITO ABBREVIATO PER GORELLI / ARRESTI DOMICILIARI PER GORELLI / GORELLI IN TRIBUNALE-FOTO

La targa della caserma intitolata a Santarelli

La targa della caserma intitolata a Santarelli

Grosseto, 26 aprile 2015 - La solita voce pacata. Rassicurante. Anche ieri, nel quarto anniversario dell’aggressione mortale a suo marito Antonio Santarelli, l’appuntato scelto dei carabinieri deceduto un anno dopo, a maggio del 2012. Con il ricordo vivido della cerimonia, semplice ma intensa, dell’inaugurazione della caserma di Pineto, in provincia di Teramo, a Santarelli. Era nato a Notaresco, paesino poco distante da Pineto. La sua terra cui era molto legato gli ha tributo un riconoscimento importantissimo, considerando che è il primo caso in Italia in cui una struttura militare viene intitolata alla memoria prima dei dieci anni dalla morte. La burocrazia, una volta tanto, sconfitta dal buon senso e dal riconoscimento indipendentemente dai freddi numeri. La targa che porta il nome di Santarelli è stata scoperta venerdì scorso, proprio da Claudia.

«Si è trattato di una cerimonia – spiega Claudia – non preconfezionata. Parole e gesti che hanno commosso perché sentiti. Importante anche il momento in cui è stato ricordato l’impegno portato avanti con l’associazione ‘AmiCainoAbele’, me ne sono stupita molto». E’ l’associazione che la Francardi ha fondato insieme a Irene Sisi, la madre di Mattero Gorelli, il giovane omicida di suo marito. «AmiCainoAbele» è il simbolo concreto del perdono. Della necessità di andare oltre. «In realtà mi sono molto stupita del riferimento all’associazione che è partito dal sindaco di Pineto ma che è stato raccolto anche dal comandante provinciale di Teramo, Giovanni Tosti – conclude Claudia – Segno che anche in ambiente militare è impossibile non leggere questo messaggio». Alla cerimonia erano presenti anche il comandante della legioen Abruzzo il generale di brigata Claudio Quarta. Claudia era accompagnata dal figlio, presenti anche i parenti di Santarelli che vivono in Abruzzo.

Una iniziativa fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Pineto, dove Santarelli ha lasciato un ricordo indelebile. Quella targa bianca di marmo, a fianco del cancello d’ingresso della caserma con su scritto: «Appuntato scelto Antonio Santarelli, medaglia d’oro al valore civile». Quella che Claudia, dopo avere tolto il tricolore che la copriva, ha accarezzato.

Cristina Rufini