Camilli: "Da Grosseto non scappo, pronto a fare investimenti"

Lasciato il calcio, annuncia di voler creare occupazione

Piero Camilli

Piero Camilli

Grosseto, 3 luglio 2015 - «Io da Grosseto non scappo e, forse, farò qualche investimento economico per provare a creare posti di lavoro». Piero Camilli, dimessi gli abiti del dirigente sportivo dopo la mancata iscrizione del Grosseto Calcio al campionato di Lega Pro, torna sulla scena grossetana con gli abiti dell’imprenditore a 360 gradi. E, ovviamente, prende lo spunto dalla risposta rilasciata dal sindaco Emilio Bonifazi in relazione alla dichiarazioni del patron sulla vicenda calcistica. «Il sindaco in pratica mi ha dato del ridicolo – esordisce Camilli – ma sbaglia perché in questo senso è meglio che guardi in casa propria: basta vedere la sua attività in dieci anni. A lui e a chi è con lui non è mai interessato nulla del Grosseto Calcio. Quando è stato realizzato lo stadio nuovo – prosegue Camilli – questa opera è stata fatta per la città di Grosseto, per la sua città: a me non è stato fatto nessun regalo personale, perché io non ho mai chiesto nulla e a me non serve nulla».

Poi il discorso passa sulle prospettive economiche della città. «Bonifazi parla tanto delle aziende in crisi – è ancora Camilli che parla – come l’Eurovinil ultimo caso: ma cosa ha fatto mai di concreto per queste aziende? Gli ricordo che Piero Camilli è sempre stato vicino alle aziende in crisi (il riferimento e alla Mabro ma non solo, Ndr.) e, forse, potrà fare qualcosa di concreto in questa direzione mentre sono certo che lui non farà nulla di concreto oltre alle solite chiacchiere. Pensi infine – conclude Camilli – a far tornare il calcio a Grosseto: lui sindaco dimostri di esser primo cittadino in tutto».

Paolo Pighini