Addio Grifone: Camilli non iscrive il Grosseto alla Lega Pro

Il patron: «Lo dicevo da tempo e non mi avete creduto». Adesso è una corsa contro il tempo per sfruttare il lodo Petrucci e ripartire dall’Eccellenza

A destra, Piero Camilli, ormai ex patron del Grosseto calcio

A destra, Piero Camilli, ormai ex patron del Grosseto calcio

Grosseto, 1° luglio 2015 - La favola di Esopo «Al lupo, al lupo», purtroppo, calza in maniera chiara nella vicenda dell’Us Grosseto Calcio 1912 che ieri sera alle 19,01, dopo 103 anni di storia, ha finito di esistere dal punto di vista federale. L’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro non è stata presentata dalla società biancorossa, come da giorni argomentavamo, e così il calcio professionistico lascia la Maremma. Da dove ripartirà? Nasce un altro tormentone estivo. Ieri abbiamo ricevuto numerose telefonate ed il tono era sempre il solito: «Ma è vero che Camilli lascia sul serio? Noi pensavamo che scherzasse e ci ripensasse». Invece questa volta il patron non ci ha ripensato e così, come nella favola ‘al lupo, al lupo’ il Grosseto esce di scena.

Ieri sera alle 19 e un minuto abbiamo contattato il patron Piero Camilli. «Mi dispiace per come è andata a finire, ma la gente non ha capito nulla. Lo scorso anno io avevo venduto la società, ma, poi, per il bene della società e per evitare un probabile fallimento, avendola già iscritta, sono tornato in campo. Quest’anno, però, la cosa è andata in maniera completamente diversa. Da tempo andavo manifestando la mia volontà a tutti i livelli e nessuno mi ha creduto. Forse per comodità: Camilli riesce a coprire ogni cosa. Un mese fa ho inviato un fax al sindaco nel quale in maniera educata gli ho manifestato la mia volontà. Non ho avuta riposta: quindi ho capito che era chiara la volontà politica dell’Amministrazione. Ora senza Camilli voglio vedere cosa combinano».

A un Camilli dispiaciuto, però, fa da contraltare, un silenzio assordante da parte della città. In base al concetto che la squadra rappresenta la città noi crediamo che, soprattutto, le forze politiche, le associazioni di categoria, il livello imprenditoriale, oltre alle Istituzioni, avrebbero dovuto prendere in sera considerazione la volontà espressa da Camilli e darà vita a qualche iniziativa. C’è stata troppa superficialità. A dire la verità anche da parte della tifoseria ci aspettavamo qualche manifestazione di sensibilizzazione. Invece questo passaggio fondamentale nella storia dell’Us Grosseto Calcio 1912 è passato, quasi, inosservato nella città sonnolenta dal caldo estivo. Piero Camilli rilevò la società biancorossa in serie D: quale sarà, ora, la prossima categoria?. Davvero inizia, purtroppo, un altro tormentone estivo di cui ne avremmo fatto, volentieri, a meno.