Venerdì 19 Aprile 2024

Quando il bus passa in anticipo e non si ferma

Disavventura sulla linea Marina-Stazione: l’autista sfreccia 7 minuti prima

Un'immagine di alcuni pullman della ex Rama, oggi Tiemme (Aprili)

Un'immagine di alcuni pullman della ex Rama, oggi Tiemme (Aprili)

Grosseto, 4 gennaio 2015 - SE I DATI sulla lettura in Italia sono allarmanti forse è anche perché sfogliare un giornale alla fermata dell’autobus può avere effetti grotteschi. Anche a essere in netto anticipo il pullman Tiemme può infatti sfrecciarti davanti senza darti il tempo della benché minima reazione. Piccola ma significativa disavventura personale sulla linea Marina di Grosseto-Stazione Fs ieri pomeriggio, subito dopo pranzo. Il passaggio dell’autobus che dovrebbe portarmi in redazione è previsto alle 14.18 con accanto la letterina C che sta per «sabato feriale non di scuola» secondo la legenda dell’orario Tiemme.

«È il mio autobus», penso soddisfatto, anche perché quello successivo è alle 17.48. Alle 14 in punto mi siedo sulla panchina in cemento della fermata «4 Novembre Centro», davanti alla chiesa di San Rocco. Diciotto minuti di anticipo che, con la temperatura tornata mite e il sole che splende, mi concedo come un breve spazio di relax prima di salire a bordo.

ERRORE imperdonabile. Apro i giornali e mi soffermo sulle roventi polemiche sull’assenteismo dei vigili urbani di Roma e dei netturbini di Napoli per Capodanno. Ma come in un contrappasso dantesco il disservizio pubblico mi si ritorce contro. Immerso nella lettura dell’offensiva anti-fannulloni del governo intravedo un lampo blu che mi sfreccia davanti. Alzo lo sguardo e noto un autobus Tiemme lanciato a velocità sostenuta sul vialone che attraversa Marina in direzione porto. Mi sbraccio, cerco di farmi notare ma l’autista non se ne accorge.

Situazione surreale: guardo subito l’orologio e stento a crederci, sono le 14.11, al passaggio del «mio» bus Tiemme mancano ben sette minuti. Com’è possibile che chi è al volante, nell’ordine: non mi abbia visto sulla panchina di cemento alla fermata; non abbia nemmeno rallentato e, peggio, sia passato in anticipo lasciando a piedi tutti coloro che potenzialmente fossero arrivati in perfetto orario, ossia alle 14.18?

Non può essere vero e allora aspetto stavolta in piedi e con i giornali sotto braccio, che passi davvero l’autobus giusto. Niente.

Alle 14.25 compongo sul cellulare il numero 199 168182 indicato per chiedere informazioni e segnalare disservizi a Tiemme. Mi risponde una voce gentilissima ma rassegnata. Non è sorpresa da una telefonata così: «Problemi di traffico non ce ne sono, ritardi non sono segnalati: sicuramente il bus che ha visto è quello che avrebbe dovuto prendere lei» risponde l’operatrice al telefono con lodevole sincerità. Per fermare il conducente frettoloso non c’è più nulla da fare, il bus è passato da un pezzo e il prossimo è fra tre ore e mezzo. Troppo tardi per presentarsi in redazione: non resta che affidarsi a un «piano B» per arrivare da Marina a Grosseto.

«Ha perfettamente ragione a lamentarsi per il comportamento dell’autista – prosegue la voce di là dal telefono – l’unica cosa che posso dirle è di scriverci una lettera per segnalare quello che le è successo, va bene anche un’email a [email protected]».

C’è scappato un articolo sulla Nazione, invece.