Grosseto, 19 febbraio 2015 - Nuova udienza fiume del processo ad Antonino Bilella, l'agricoltore agrigentino accusato di aver ucciso e fatto sparire il cadavere di Francesca Benetti, scomparsa da Villa Adua di Potassa di Gavorrano dal 4 novembre del 2013. Sul banco dei testimoni chiamati dai sostituti Salvatore Ferraro e Marco Nassi è salito anche il figlio di Bilella, Luigi, 38 anni che abita in Piemonte e che collabora con un concessionario di auto a Biella. Parlò con il padre la mattina del 5, verso le 10, dopo che le chiamate della notte erano andate a vuoto.
Chiamate che erano state fatte perché il figlio della Benetti, Giulio Spataro, non riusciva a contattare la madre. "Gli chiesi se mi portava dell'olio - ha detto Luigi Bilella - e gli dissi della telefonata del figlio della Benetti. Lui mi disse che c'erano i carabinieri a casa per fare un verbale: la signora non si trovava più". Poi sull'auto, la Punto bianca appartenente a Luigi che Antonino Bilella aveva deciso di portare a Villa Adua: "Volevamo rottamarla a giugno-luglio, perché i costi erano eccessivi". Sui presunti rapporti tra i due: "Mio padre mi disse che la signora era una persona per bene e che era vedova e che c'era un rapporto piacevole e molto rispettoso". Suo padre aveva un debole per lei?, ha chiesto l'avvocato di parte civile Agron Xhanaj: "Non abbiamo mai parlato di questa cosa. Era un rapporto di amicizia, rapportato al fatto che la signora era proprietaria".
"Mettete Bilella ai domiciliari". A conclusione dell'udienza, l'avvocato Bruno Leporatti ha chiesto alla corte di assise di liberare Antonino Bilella. "Chiediamo - ha detto - la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari, a casa del nipote in provincia di Agrigento: il nipote si è dichiarato disponibile". Secondo il difensore "si tratta di un principio di civiltà giuridica e a Bilella potrebbe essere applicato il braccialetto elettronico". La corte si è riservata sulla decisione "entro i termini di legge".
Prossima udienza il 12 marzo.