Bambini maltrattati all’asilo nido. Le maestre accettano la negoziazione

Accolta l’istanza dei genitori: ora si tratta sui risarcimenti civili

Uno dei video ripresi all’interno dell’asilo nido Albero Azzuro, che sono stati diffusi alla stampa dopo l’arresto

Uno dei video ripresi all’interno dell’asilo nido Albero Azzuro, che sono stati diffusi alla stampa dopo l’arresto

Grosseto, 28 luglio 2016 - Inizierà il percorso di negoziazione assistita tra i genitori dei bambini che frequentavano l’asilo nido «Albero Azzurro» e le due titolari della società che lo gestiva, cioè Azzurra Marzocchi, la maestra che si trova ancora agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti sui piccoli, e la collega Manuela Seggiani, che è indagata nella stessa vicenda giudiziaria. La richiesta era stata fatta dal legale che assiste il nutrito gruppo di genitori, l’avvocato Alessandro Antichi. I tempi per la risposta stavano per scadere, ma ieri, è arrivata la comunicazione che le due maestre hanno deciso di aderire alla negoziazione – un passaggio che per normativa è obbligatorio affrontare, da parte di chi decide di avviare una causa civile per la richiesta di risarcimento del danno – e di cominciare il percorso di trattativa. Non sarà facile, né breve probabilmente. Anche perché nell’aderire alla negoziazione, i legali delle due indagate hanno precisato «formulata e rinnovata ogni contestazione e riserva per l’infondatezza delle pretese».

I genitori dei piccoli, tra i quali ci sono quelli che sono stati maltrattati, come mostrano le immagini dei video in mano agli investigatori e in parte diffusi dai media, vogliono essere risarciti delle cifre che hanno già versato, non usufruendo del servizio perché l’asilo è stato chiuso, ma anche del disagio che hanno dovuto affrontare nel trovarsi dall’oggi al domani senza saper dove sistemare i propri figli. Cifre che dovranno essere quantificate e che non riguardano assolutamente la vicenda penale. Che corre su un binario diverso. Due maestre e una collaboratrice dell’asilo nido di via Tintoretto furono arrestate l’8 aprile scorso dai poliziotti della squadra mobile di Grosseto, dopo mesi di indagini che erano state avviate dalla polizia municipale e dalla Polstrada, dopo la segnalazione che in quell’asilo si compivano maltrattamenti nei confronti di alcuni dei bambini. Era il metodo di educazione «Azzurriano», dal nome di una delle due socie. Bambini imboccati a forza, oppure trascinati in una stanza al buio e lasciati da soli in mezzo al pavimento. Oppre strattonati per un braccio e fatti girare a terra. Immagini che hanno choccato l’Italia e che difficilmente saranno dimenticate.