Balneari contro la Bolkestein, grossetani sul piede di guerra

Almeno è arrivato il contentino: concessioni prolungate fino al 2020

Balneari in protesta (foto Aprili)

Balneari in protesta (foto Aprili)

Grosseto, 9 aprile 2015 - Da una parte hanno dato loro lo zuccherino, ovvero il prolungamento delle concessioni demaniali fino al 2020. Poi è arrivata la stangata: se le aste ci saranno, l’attuale normativa italiana, cioè l’articolo 49 del codice della navigazione, prevede che il balneare che dovesse perdere la concessione non avrà alcun indennizzo per le opere realizzate sulle spiagge. Ecco perché tutte le associazioni di categoria hanno avviato una class action per far dichiare anticostituzionale l’articolo 49. L’appoggio della Regione per la proroga è comunque un piccolo passo avanti per tutti coloro che hanno investito soldi e sparanze in pezzi di spiaggia che rischiano adesso di passare di mano.

"Credo che la class action sia un’ottima cosa - ha detto Walter Maretti, segretario provinciale del sindacato italiani balneari (Sib) - ma il nostro sindacato ha trovato delle proposte diverse. Si tratta di uno studio che abbiamo commissionato allo stesso studio di avvocatura di quello della denuncia fatta da Rete Imprese di Viareggio. Ma il nostro costa nettamente meno anche se le motivazioni della protesta sono le stesse". Maretti butta giù qualche numero: "Ad ogni aderente loro chiedono 300 euro come prima trance e 400 a fine della proposta. Il Sib di Grosseto, propone la stessa cosa ma basteranno 250 euro. Siamo partiti in ritardo perché abbiamo dovuto mettere in piedi un’istruttoria diversa e siamo andati a cercare le cose migliori".

Gli associati della provincia di Grosseto, comunque non mollano, a prescindere dalla denuncia: "Siamo moderatamente soddisfatti che la Regione abbia visto di buon occhio proroga fino al 2020. Questo servirà a riarmarci di buona volontà e lottare finché non riusciremo a spuntarla. La direttiva Bolkestein è una cosa ridicola - prosegue Maretti -. Noi imprenditori del mare siamo succubi di un errore di interpretazione perché siamo attività commerciali e aziande che fanno turismo. Non dovrebbe neppure riguardarci una direttiva che non permette di investire su una proprietà per lavorarci".

Una battaglia lunga, quindi. Che ha soltanto rimandato un problema, senza risolverlo. La proroga fino al 2020, comunque, darà la possibilità agli oltre 200 imprenditori della Maremma di organizzarsi meglio in vista di quello che alla fine, chissà fra quanti anni, succederà. E’ proprio su questa lunghezza d’onda che Marco Pierini, segretario provinciale della Fiba di Confesercenti e imprenditore follonichese: "Attualmente l’articolo 49 è l’ennesima mazzata alla nostra voglia di continuare ad investire. Investimenti su manufatti che andranno necessariamente riconsegnati allo Stato senza alcun indennizzo - ha iniziato -. Credo comunque che l’opposizione fatta a Viareggio sia una cosa positiva e da perseguire ma forse sarebbe stato meglio unire le forze perché due class action indeboliscono invece di rafforzare una battaglia che ci dovrebbe vedere tutti uniti".

A Follonica la situazione è comunque diversa: sono infatti pochi gli stabilimenti in concessione che hanno manufatti. Molti stabilimenti hanno soltanto gli ombrelloni. "La prorora fino al 2020 è una buona cosa - conclude Pierini -. Si tratta di un periodo di transizione di qualche anno che ci permetterà di organizzarci meglio anche perché è praticamente certo che a queste gare alla fine ci arriveremo. E la cosa migliore è quella di attrezzarsi per vincere, cercando di avere in testa qualche idea per portare progetti di sviluppo che siano inattaccabili".