«Questa autostrada non ha alcun senso. Ed è anche il fallimento di Enrico Rossi»

Le accuse di comitati di cittadini e associazioni ambientaliste

Comitati

Comitati

Grosseto, 12 ottobre 2015 - COMITATI e associazioni in fermento dopo gli ultimi sviluppi che riguardano l’autostrada. L’incontro a Firenze, le dichiarazioni di Enrico Rossi, le risposte del territorio. Adeguare l’Aurelia è l’unica via percorribile per Italia Nostra. «Continuiamo a sostenere la nostra scelta fatta undici anni fa per migliorare la viabilità – afferma il responsabile grossetano dell’associazione, Michele Scola – e restiamo convinti che non sia necessario trasformare l’Aurelia in autostrada. Basta fare le quattro corsie e metterla in sicurezza senza pedaggio e senza penalizzare i cittadini e il territorio. Un’autostrada d’altronde non si ripaga con questo volume di traffico, come dimostrano i continui tagli ai costi di realizzazione». E di certo non sono piaciute le parole del presidente della Toscana riguardo alle «resistenze» dei territori. «Con quale coraggio – chiede Elena Monetti, cittadina orbetellana e componente del direttivo di Colli e Laguna – Rossi continua a portare avanti un progetto che in quindici anni non è riuscito a completare? Un fallimento totale, che ora vuol far pagare a questo territorio. Con progetti sempre più impresentabili che hanno l’unico obiettivo di far risparmiare una società privata, inadempiente, a scapito di un’intera comunità e di un ecosistema tanto bello quanto delicato. Questo in un contesto in cui c’è una procedura di infrazione aperta – prosegue Monetti – e il settore delle grandi opere è pervaso da corruzione e malaffare». Tra gli argomenti di solito «giocati» per far digerire l’autostrada anche a chi non la vorrebbe spuntano spesso i posti di lavoro che la realizzazione dell’infrastruttura garantirebbe . «I fatti dimostrano che non è così – conclude Monetti – in quanto da un lato l’esperienza del Lazio ci dice che i lavori vengono sempre appaltati a ditte non del territorio e dall’altro la realizzazione di questa autostrada comprometterebbe un contesto ambientale che rappresenta il punto di forza del nostro settore turistico, l’unico settore economico che ha prospettive di sviluppo. Inoltre, l’autostrada diventerebbe un balzello quotidiano per tutti i cittadini e le imprese che hanno bisogno di spostarsi tra Capalbio e Grosseto».

«CARO PRESIDENTE Rossi, perché non documenti ciò che sostieni?». Chiede invece Roberto Barocci del Forun Ambientalista, secondo il quale l’equazione «autostrada uguale sviluppo è smentita dai dati». E porta l’esempio di Abruzzo, Marche e Maremma laziale. «L’Abruzzo – dice Barocci citando l’Istat – la terza regione italiana per sviluppo autostradale in rapporto alla superficie territoriale ma questo non ha portato benefici (se non ai costruttori): infatti, i redditi Irpef sono inferiori ai nostri e hanno avuto incrementi negli ultimi anni inferiori ai nostri. Le province meridionali delle Marche e della Maremma laziale, non attraversate affatto da autostrade, hanno avuto anch’esse una evoluzione ancora diversa e maggiore, per nulla dipendente dalle autostrade. Questo vuol dire che lo sviluppo economico non è dipendente dalle autostrade, ma da ben altre capacità». «Ma evidentemente – commenta Barocci – Rossi ha un’infinita stima di sé e di ciò che pensa, al punto da non ritenere doveroso giustificare e documentare ciò che dice».