"A Guidone possiamo dare 4mila euro". Scommesse, oggi la decisione del giudice

Grosseto-Santarcangelo, nuove telefonate. La punta ancora in cella

Marco Guidone con la maglia gialloblù durante la partita incriminata Grosseto-Santarcangelo

Marco Guidone con la maglia gialloblù durante la partita incriminata Grosseto-Santarcangelo

Grosseto, 25 maggio 2015 - È l'unico tra gli otto indagati per la combine su Grosseto-Santarcangelo ancora dietro le sbarre, a Monza. Marco Guidone, tra l’altro ex giocatore del Grifone nella stagione 2010-11, oggi saprà se il giudice per le indagini preliminari di Monza deciderà se tenerlo in carcere, rimetterlo in libertà o almeno concedergli gli arresti domiciliari. Gli altri tre giocatori, come diciamo nell’articolo in basso, sono stati scarcerati o messi ai domiciliari. Agli arresti in casa anche Fabio Di Lauro e Daniele Ciardi che insieme, in base alle ponderose intercettazioni, architettano la frode sulla partita del 22 novembre scorso allo stadio Zecchini, così come l’ex ds dell’Aquila calcio Ercole Di Nicola.

Marco Guidone, tramite il suo avvocato, ha fatto sapere di non sapere nulla del giro di scommesse e partite accomodate emerse grazie alle indagini della procura di Catanzaro. L’attaccante (17 presenze e 4 gol in biancorosso) afferma di essere una vittima di un meccanismo perverso del quale non ha fatto parte. Emergono però nuovi particolari dalle intercettazioni telefoniche sulla partita di Grosseto, nelle quali, però, la voce di Guidone non si sente mai. Alle 12.22 del giorno della partita c’è la conversazione tra l’ex calciatore Fabio Di Lauro (in contatto con alcuni facoltosi scommettitori) e il magazziniere del Santarcangelo Daniele Ciardi. A pagina 477 dell’informativa dei giudici calabresi si legge che «la conversazione tra i due continuava e Di Lauro insisteva nel tranquillizzare l’amico Ciardi, questa volta ricordandogli di avere a disposizione ben 4 giocatori del Santarcangelo, il che cambiava i rapporti di forza sul campo del Grosseto a netto favore della squadra di casa. Di Lauro continuava suggerendo al complice come suddividere il compenso loro promesso tra i calciatori del Santarcangelo assoldati per la combine, mostrando di privilegiare la Guidone, attaccante del Santarcangelo, delle cui prestazioni spesso Ciardi si serviva, come nella combine Santarcangelo-L’Aquila».

Segue una sintesi della chiamata a poche ore dal fischio d’inizio di Santarcangelo-Grosseto. Di Lauro dice a Ciardi: «Gli dici che sono due e cinque a testa, oppure a Guidone gli dai tre e gli altri... o gli dai quattro a Guidone e due, due e due agli altri, per esempio... eh, fai così... capito Daniè? Però almeno garantire da quello lì... se tu già sei sicuro di questo, vai tranquillo! Perché te l’ho detto, tu devi calcolare che sono quattordici contro sei, dopo».

Un’ora dopo la fine della partita Ciardi e Di Lauro si risentono: Ciardi racconta di essere stato nello spogliatoio all’intervallo per spronare i quattro giocatori a impegnarsi di meno, dando a ognuno un nome e un cognome.