{{IMG_SX}}Grosseto, 16 aprile 2009 - “Credo di non offendere nessuno se dico che Augusto sarà per sempre il sindaco di Pitigliano per antonomasia”. Così l’attuale primo cittadino del comune collinare, Dino Seccarecci, ha aperto la commemorazione di Augusto Brozzi, sindaco di Pitigliano per 29 anni e presidente della Comunità Montana delle Colline del Fiora, morto venerdì in un incidente automobilistico e i cui funerali si sono svolti ieri pomeriggio. Una folla silenziosa ha voluto rendere omaggio a “questo uomo delle istituzioni, che amava profondamente il suo paese e che era principalmente un amico”. “Quando quattro anni fa — ha proseguito nel suo commosso ricordo Seccarecci — è successo un evento che ha sconvolto la mia vita e che ha cambiato radicalmente il mio modo di vivere (la gravissima malattia della moglie, ndr.) Augusto è stato il primo ad essere accanto a me e alla mia famiglia”.

 


Uomo di parte, ma che una volta eletto diventava uomo delle istituzioni, per questo Seccarecci ha voluto, dopo aver ringraziato la famiglia Brozzi per la disponibilità, che a commemorare il «sindaco», fossero due uomini delle istituzioni, Pierandrea Vanni, primo cittadino della vicina Sorano, e il presidente della Provincia Lio Scheggi. “Quasi cinque anni fa esatti moriva il sindaco di Sorano e mio predecessore Ermanno Benocci — ha detto Vanni —. Due sindaci che hanno lasciato una traccia profonda per il loro impegno civile e per il proprio attaccamento al territorio”. Ma nel giorno del dolore e del pianto Pierandrea Vanni ha anche sottolineato che c’è un modo per ricordare Brozzi e mantenere quanto mai vivo il suo ricordo e il suo impegno per queste piccole comunità dell’entroterra maremmano. “Possiamo fare tutto questo — ha detto — impegnandoci per salvaguardare l’ospedale Petruccioli e la Comunità montana, due strutture e due servizi fondamentali per la vita di questo territorio, che Brozzi ha sempre difeso con grande passione”.

 

Particolarmente commosso anche il ricordo del presidente della Provincia Lio Scheggi. “Per Augusto — ha ricordato — nutrivo una stima grande e sincera, personale e istituzionale. È stato un uomo che come amministratore ha vissuto in simbiosi con la sua comunità e il grande valore, il grande esempio che ci lascia è la sua capacità di fare diventare istituzione i bisogni della gente. Augusto Brozzi è il ‘sindaco’ e il suo messaggio non sarà scalfito dal tempo per i risultati ottenuti dal suo essere uomo di governo”. Dopo la commemorazione civile si sono svolti in Cattedrale i funerali officiati dal vescovo Mario Meini, che ha sottolineato come la fede, a cui era stato educato fin da piccolo, in Brozzi era maturata e si era conservata negli anni. “Il dialogo con Dio in Augusto era quotidiano — ha detto il presule — tutti i giorni andava a messa di prima mattina al ricovero e spesso assisteva alla messa da me celebrata nella cappellina del Vescovado”.