{{IMG_SX}}Grosseto, 21 febbraio 2009 - E’ di tentato omicidio l’accusa mossa nei confronti di Iulian Dolhescu, il rumeno di 23 anni che con un frullino ha colpito un carabiniere ferendolo alla mano e al polso dopo un furto commesso scassinando la biglietteria automatica di Capalbio. Insieme a lui sono stati arrestati due connazionali: Ioan Apetrei e Marius Gheorghe Pop, rispettivamente di 23 e 25 anni. I due sono accusati invece di concorso in furto aggravato, in attesa però che la loro posizione sia chiarita meglio in sede di interrogatorio di garanzia (che dovrebbe svolgersi oggi) per la convalida del provvedimento di arresto.

 

La vasta operazione dei carabinieri delle Compagnie di Orbetello e Tuscania (alla quale hanno poi preso parte due unità cinofile del Centro militare veterinario di Grosseto, nonché il Nucleo elicotteri di Pisa dei carabinieri) ha mosso circa 100 uomini nelle campagne comprese fra la bassa Toscana e l’alto Lazio ed è andata avanti per circa quattordici ore, dalle 2 alle alle 18.30 di giovedì. I particolari dell’operazione sono stati illustrati ieri durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il capitano Filippo Raggi, comandante nucleo cinofili del Centro militare veterinario, il capitano Massimo Cuneo, comandante della Compagnia Carabinieri di Tuscania, il tenente Massimiliano Moro, comandante reparto operativo della Compagnia Carabinieri di Orbetello. Intorno alle 2 di notte un cittadino ha segnalato al «112» rumori sospetti nei pressi della stazione ferroviaria di Capalbio e una pattuglia del Radiomobile è intervenuta sorprendendo due persone (una delle quali munita di frullino) nell’intento di scassinare la biglietteria automatica.

 


Secondo le accuse, Dolhescu, alla vista dei militari, si è scagliato contro uno di loro cercando di colpirlo al collo ma il militare è riuscito a deviare il colpo con una mano. I due ladri, poi, si sono dati alla fuga nei campi. Subito mobilitati i reparti di Orbetello e della vicina Tuscania. Intorno alle tre i militari, sull’Aurelia, nei pressi del Chiarone, fermano Marius Gheorghe Pop alla guida di una Bmw che viaggiava in direzione sud: il giovane, anche se senza precedenti penali, non dava giustificazioni credibili alla sua presenza a quell’ora sull’Aurelia e i carabinieri decidono di portarlo in caserma dove, interrogato, avrebbe ammesso di aver accompagnato due connazionali per il furto alla stazione e che avrebbe dovuto passare a riprenderli a cose fatte. Pop viene quindi arrestato mentre la caccia agli altri due prosegue. Intorno alle 18.30 la loro fuga finisce: si erano nascosti in un canneto tra Montalto di Castro e Pescia Romana, a circa venti chilometri di distanza dal luogo del furto.