Il bluff grillino

L'editoriale del direttore de La Nazione

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 31 luglio 2016 - Sarà una piccola cosa, ma a volte dalle piccole cose si comprendono le grandi. Giovedì scorso, come ha documentato La Nazione, il consiglio comunale di Livorno ha votato una mozione che autorizza il primo cittadino a confiscare le abitazioni private per metterle a disposizione di chi si trova in situazione di indigenza. Protagonisti, manco a dirlo, i grillini del sindaco pentastellato Filippo Nogarin. Una classica misura di sinistra, una sinistra molto spinta a sinistra, di ridistribuzione delle risorse come a grandi linee è quella del reddito di cittadinanza carissima da sempre a Beppe Grillo, e che in consiglio comunale del capoluogo labronico è stata avversata sia dal Pd sia ovviamente da Forza Italia e da ciò che del centrodestra restava. Ora, detto che destra e sinistra sono probabilmente categorie politiche superate, novecentesche, detto che il mondo è andato avanti, destra e sinistra ancora per un po’ possono forse aiutarci a comprendere ciò che sta accadendo. 

E proprio in virtù di questa divisione forse schematica possiamo tranquillamente affermare che quanto accaduto a Livorno è la dimostrazione che il Movimento 5 Stelle attua politiche di sinistra prendendo però i voti della destra o comunque degli scontenti della sinistra. Tutti gli studi sui flussi elettorali sia dopo le ultime elezioni sia dopo le grandi affermazioni grilline hanno spiegato come il variegato elettorato che confluisce sui Cinquestelle sia in buona parte riconducibile al mondo che qualche tempo fa votava o a destra o centrodestra.

La mozione modello Robin Hood di Livorno smaschera quindi una sorta di bluff, un bluff che il popolo di centrodestra non ha compreso, un po’ perché grandi esperienze di governo i grillini per il momento non ne hanno sostenute, un po’ perché sentendosi orfani di una rappresentanza politica propria hanno finito comunque per gettarsi in braccio di chi gridava più forte. Ma che quanto prima i moderati e il popolo di destra saranno obbligati a mettere a fuoco, se non vorranno trovarsi rappresentati da gente che mette in pratica politiche contrarie ai propri principi e alle proprie esigenze.

Nei sondaggi di questi ultimi giorni il M5S va fortissimo, e in quelli che li contrappongono al Pd i Cinquestelle vincono sempre (come del resto è accaduto un mese e mezzo fa alle elezioni): gli elettori che alle urne si schierano in massa contro il maggior partito della sinistra sono sicuri di volere gli espropri proletari sul tipo di Livorno?