Venerdì 19 Aprile 2024

Giulio Regeni, in 2mila alla fiaccolata. Giallo sulla festa

Lutto a Fiumicello, il paese del ricercatore. Intanto nuovi dettagli arrivano dall'inchiesta. Il quotidiano Al Aharam smentisce che l'ipotesi che giovane italiano sia stato rapito mentre si dirigeva a un compleanno. L'autopsia conferma: pestato a morte

Fiumicello, fiaccolata in memoria di Giulio Regeni (LaPresse)

Fiumicello, fiaccolata in memoria di Giulio Regeni (LaPresse)

Fiumicello (Udine), 7 febbraio 2016 - Duemila lumicini accesi per Giulio Regeni, nonostante la pioggia, nella fiaccolata in ricordo del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo. "Oggi la comunità di Fiumicello ha dato un segnale di unità incredibile", ha detto il sindaco del paese friulano, Ennio Scridel, dove risiede la famiglia, e dove si è tenuto il corteo. Il funerale dovrebbe tenersi tra qualche giorno. 

L'AUTOPSIA - L'autopsia effettuata a Roma ha confermato che Regeni è stato pestato a morte. Fatale è stata la frattura di una vertebra cervicale causata da un violento colpo al collo. Ma sul cadavere sono state rilevate altre lesioni. Dall'esame non sarebbero invece emersi segni di violenze sessuali. Per stabilire la data del decesso si attendono invece ulteriori analisi di laboratorio: i medici impiegheranno giorni per i risultati. I media locali, citando "fonti mediche e giudiziarie" riferiscono che, secondo la perizia sul corpo fatta al Cairo, la morte risalirebbe a 10 ore prima del ritrovamento. 

A UNA FESTA PRIMA DEL RAPIMENTO - La verità sulla morte del ricercatore 28enne è tutta da stabilire. Nuovi elementi arrivano dal Al Aharam. Il quotidiano filo-governativo egiziano, citando fonti inquirenti, scrive che prima di scomparire il 25 gennaio Giulio Regeni ha partecipato ad una festa di compleanno "in compagnia di un certo numero di amici". Finora dai principali resoconti era emerso che il giovane non fosse mai arrivato alla festa ma che qualcuno l'avesse rapito durante il tragitto nel centro del Cairo.

ALFANO - Sulla tragedia di Regeni è intervenuto anche il ministro dell'Interno Alfano: "Il sacrificio di Giulio, un giovane che cercava la verità, amava il suo lavoro e quei luoghi fa onore all'Italia". E "anche se la decisione spetta al presidente del Consiglio", Alfano si è detto favorevole ai funerali di Stato.