Giovedì 18 Aprile 2024

Giappone, ora Abe si gioca tutto: Camera sciolta, elezioni subito. Temi forti ripresa e consumi

Braccia al cielo e un triplice "Banzai" (cioè "lunga vita all'imperatore"): così il premier e i parlamentari hanno reagito - secondo copione - al sacrificio del momento. Lo chiede l'economia. Ma i pareri sono discordi. Si voterà a dicembre

Il premier giapponese Abe (al centro) e i suoi parlamentari appena mandati a casa (AFP PHOTO)

Il premier giapponese Abe (al centro) e i suoi parlamentari appena mandati a casa (AFP PHOTO)

Roma, 21 novembre 2014  - La Camera bassa del Parlamento giapponese è stata ufficialmente sciolta dal premier Shinzo Abe per procedere ad elezioni anticipate a dicembre. Una decisione, quella di appellarsi a un diritto discrezionale previsto dalla Costituzione, che la popolazione fa difficoltà a comprendere.

TUTTI A CASA -  "In virtù dell'articolo sette della Costituzione, la Camera bassa è sciolta", ha dichiarato il presidente dell'assemblea. "Banzai, banzai, banzai", (cioè lunga vita all'imperatore), hanno esclamato gli eletti levando le braccia al cielo prima di lasciare i banchi dell'emiciclo di fronte a un primo ministro impassibile.

ALTI COSTI - Molte sono state le critiche alla decisione di Abe, anche per il costo astronomico, superiore ai 400 milioni di euro, delle elezioni anticipate. Abe torna al voto dopo due anni dalle elezioni e con due anni di anticipo rispetto alla fine naturale del mandato.

MASSIMO CONSENSO - La ragione principale alla base della decisione è l'aumento delle tasse sui consumi previsto da una legge del 2012: Abe vuole rivedere quella legge e ha deciso di rinviare dal 2015 al 2017 il secondo aumento previsto, spiegando che il primo, intervenuto ad aprile scorso, ha pesato sulla ripresa. "Ogni decisione relativa al sistema fiscale ha una forte influenza sulla vita della gente e deve essere approvata dagli elettori", si è giustificato Abe.