Venerdì 19 Aprile 2024

Truffa ai frati francescani, s'impicca l'anziano broker

Leonida Rossi, 78 anni, si è tolto la vita nella sua villetta di Lurago d'Elba

Frati, foto generica

Frati, foto generica

Milano, 26 novembre 2015 - Si è tolto la vita Leonida Rossi, 78 anni, il broker al centro di una presunta maxi truffa ai danni dell'Ordine dei frati minori. L'anziano broker è stato trovato impiccato nella sua villetta abitazione di Lurago d'Erba.  Quando i finanzieri sono arrivati nell'abitazione di Rossi stamane per una perquisizione, hanno suonato al citofono ma non ha risposto nessuno.  Secondo la ricostruzione della Procura, il professionista, che si muoveva tra Svizzera e Italia, avrebbe investito il denaro dei francescani grazie agli incarichi ricevuti da Giancarlo Lati, economo della Curia Generalizia dell'Ordine dei Frati Minori, Renato Beretta, economo della 'provincia' lombarda e Clemente Moriggi, economo della Conferenza dei Ministri Provinciali dell'Ordine dei Frati Minori. 

Avrebbe riciclato oltre 26 mln di euro sottratti alle casse dei francescani impiegandoli in "attività economiche, in particolare in attività edilizie speculative", come si legge nel decreto di perquisizione firmato dai pm Adraino Scudieri, Alessia Miele e Sergio Spadaro.

Nella villa del broker erano stati messi i sigilli in vista di una perquisizione programmata per oggi. Già ieri le Fiamme Gialle hanno passato al setaccio l'ufficio in svizzera del broker e quello della società milanese Anycom a lui riconducibile. A Leonida Rossi, accusato di truffa in Svizzera, e di abusiva attività finanziaria e reimpiego di proventi illeciti in Italia, sono stati sequestrati anche beni mobili e immobili per quasi 5 milioni di euro.  Oltre al broker 78enne nell'inchiesta milanese sono indagati, per appropriazione indebita, tre ex economi dell'ordine e cioè Giancarlo Lati, Renato Beretta e Clemente Moriggi (tutti rimossi). I tre religiosi, anche loro perquisiti, non avrebbero tratto beneficio personale dalla vicenda, ma avrebbero impiegato i fondi della cassa dell'Ordine secondo modalità non autorizzate. Rossi, secondo la ricostruzione dei magistrati, avrebbe ricevuto, tra il 2007 e il 2014, da chi amministrava il patrimonio finanziario dell'Ordine dei frati minori notevoli somme di denaro per investirle in Svizzera a tassi di interesse - aveva assicurato - non inferiori al 12 per cento. 

Rossi avrebbe corrisposto inizialmente alcune somme pari agli interessi, poi - secondo la denuncia dei francescani - non avrebbe restituito nè capitale, nè interessi, determinando in tal modo l'ammanco nelle casse dei tre enti dei frati minori. Come si legge nel decreto di perquisizione, assieme ai tre ex economi, si sarebbe reso responsabile "di gravissime irregolarità" che hanno portato a un ammanco nelle casse dell'Ordine di 45 milioni e 500 mila euro come denunciato dalla Provincia Lombardia, dalla Casa Generalizia con sede a Roma e dalla Conferenza dei ministri di Italia e Albania, tre enti della stessa congregazione.