Mercoledì 24 Aprile 2024

Scopre il ladro di biciclette, lo insegue e lo consegna alla polizia

San Lorenzo, negoziante-coraggio: «Siamo sotto assedio»

Mario Zanobini in posa con la bicicletta elettrica sottratta al ladro

Mario Zanobini in posa con la bicicletta elettrica sottratta al ladro

Firenze, 28 novembre 2014 - UN ESEMPIO di coraggio e di amore per la città. Mario Zanobini, storico vinaio di via Sant’Antonino non ci ha pensato due volte e ha rischiato pure qualche cazzotto pur di evitare a qualcun altro la brutta sorpresa che più volte – due negli ultimi due mesi – è toccata a lui: uscire di casa e non ritrovare la propria bici.

Niente di nuovo. Un brutto scherzo che è toccato a una grossa fetta di città. Ma Zanobini non ce l’ha fatta a guardare indifferente: quando mercoledì, poco prima delle 20, ha visto un uomo con in spalla una bici (allucchettata) non ha chiuso un occhio. Anzi. Si è precipitato fuori dalla sua bottega e ha bloccato l’uomo («Che non si reggeva nemmeno in piedi tanto alcol e droga aveva in corpo» le sue parole) togliendogli di mano la due ruote rubata. Una bici elettrica bianca, che stava per essere rubata in in via Sant’Antonino, e che ora si trova, in attesa che si faccia avanti il proprietario, negli spazi della Questura di Firenze.

«Mi hanno rubato due bici – racconta Zanobini – e da quando mi è successo controllo ogni volta quelle degli altri affinché non si ritirovino nella mia situazione. Mercoledì sera poi, quando un cliente mi ha indicato il malvivente con in spalla la bici rubata non ci ho visto più: mi sono precipitato gliel’ho tolta di mano e ho chiamato la polizia». In San Lorenzo i furti di due ruote sono all’ordine del giorno: gli abusivi che rivogano bici rubate sono un esercito. Li trovi davanti alla Basilica, dietro l’angolo del bar o che si infilano come topi tra un banco e un altro. E’ un’invasione: i ‘sanlorenzini’ contano dai 20 ai 30 passaggi al giorno.

E i costi oscillano da 10 euro a 40. L’assortimento è ricco: i modelli delle bici in vendita cambiano di giorno in giorno, a seconda di quello che si riesce a rubare la notte prima. «E un gesto da ammirare - mette subito in chiaro Aldo Cursano presidente Fipe Toscana nonchè esercente della zona di San Lorenzo -.Un gesto di amore per la città e di protezione verso gli altri. Sono loro i nuovi eroi, coloro che si sentono responsabilizzati nei confronti del bene comune».

PROPRIO LA SICUREZZA partecipata è stata oggetto del convegno, organizzato da Fedesicurezza, Confcommercio e Secur&Secur, che ha portato sotto i riflettori il rapporto pubblico-privato. «Tutti - riprende Cursano - si sentono in dovere di dover fare qualcosa per la città. Il modello Firenze, che ha trovato la sua applicazione più riuscita nel Patto per la notte, cerca di mettere insieme interessi comuni per il bene comune. Tutti si sentono chiamati in causa nel salvaguardare la strada, il luogo di incontro e scambio di relazioni. D’altra parte la sicurezza influisce anche nel valore di un immobile. Una casa o un locale in una zona a rischio perde valore».