Voragine lungarno, "Nessun movimento del terreno nei mesi prima della frana"

Parla Nicola Casagli, esperto dell'università di Firenze che studia, con il suo staff, le cause del disastro PUBLIACQUA: "IL COMUNE CHIAMAVA MA POI RIATTACCAVA"

I lavori sul lungarno (New Press Photo)

I lavori sul lungarno (New Press Photo)

Firenze, 31 maggio 2016 - Non sembrano esserci, negli ultimi due anni, movimenti di terreno nella zona del lungarno Torrigiani franata, con la maxi-voragine che ha inghiottito una ventina di auto. A dirlo è il professore  dell'università di Firenze Nicola Casagli, che sta studiando la voragine e le sue cause. Casagli e il suo staff hanno analizzato le immagini satellitari degli ultimi due anni, arrivando fino al 2014. E non hanno notato movimenti di terreno pregressi alla frana vera e propria. 

Casagli ha potuto analizzare dati raccolti da due satelliti, Terra Sar X, dell'Agenzia tedesca Dlr, e Sentinel, dell'Agenzia spaziale europea, osservando fotografie scattate in un arco di tempo che va dal 2014 al 5 maggio scorso, cioè circa tre settimane prima del verificarsi del disastro. Gli edifici, ha spiegato, sono rimasti sempre «completamente immobili», mentre per i 4 o 5 punti delle spallette vagliati esiste la «quasi certezza» di un movimento «pressochè nullo». Casagli ha aggiunto che sta visionando anche materiale satellitare relativo al giorno del crollo, ma «l'analisi di queste immagini è molto complessa, e prima di poter fornire valutazioni al riguardo occorrerà aspettare un pò di tempo».

PUBLIACQUA: IL COMUNE CHIAMAVA MA POI RIATTACCAVA - Prosegue intanto il botta e risposta tra Publiacqua e il Comune. La società afferma che dalle utenze comunali, nei minuti della voragine, sono partite tre chiamate al centralino di Publiacqua per dare l'allarme. Ma chi stava chiamando per il Comune, dopo aver sentito la voce registrata, ha attaccato. Aspettare era inevitabile perché in quei minuti Publiacqua ha ricevuto al centralino decine di chiamate. Il Comune aveva precedentemente affermato che non era stata in grado di parlare con Publiacqua fino alle sette. 

CONTINUANO LE INDAGINI DELLA PROCURA - Continuano le indagini, in seguito all'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Firenze, per il crollo colposo di una parte del Lungarno Torrigiani, avvenuta mercoledi' 25 maggio. E' ancora da completare la fase di acquisizione di documenti utili e, per il momento, non ci sono indagati che, si apprende da fonti giudiziarie, potrebbero arrivare solo nel caso siano state accertate eventuali responsabilita'. L'area del crollo non e' stata posta sotto sequestro, viene spiegato, per permettere uno svolgimento piu' veloce dei lavori di messa in sicurezza, che procedono in modo ininterrotto dal giorno stesso del crollo.

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