Stadio, un anno per i passaggi burocratici. Il sogno: impianto pronto nel 2018

Procedura più veloce grazie alla legge Nardella. Ecco tutte le tappe FIORENTINA, ECCO LO STUDIO DI FATTIBILITA' DEL NUOVO STADIO

Tifosi in delirio

Tifosi in delirio

Firenze, 16 luglio 2014 - FINORA era davvero solo un sogno, colorato del viola più intenso, ma un sogno. Da lunedì, con la consegna formale alla direzione urbanistica di Palazzo Vecchio dello studio di fattibilità del nuovo stadio elaborato dall’Ac Fiorentina, quella prima ‘nuvola’ di Fuksas che Diego Della Valle aveva presentato alla città nel settembre 2008 nell’atmosfera solo immaginifica del Four Season, comincia ad assumere sostanza.

Ed è la prima volta che Palazzo Vecchio si trova scritto nero su bianco e progettualmente documentato quello che davvero la Fiorentina vuole realizzare. Il primo a non nascondere la curiosità, pur avendo seguito in prima persona praticamente tutte le fasi della lunga trattativa, è il direttore generale l’ingegner Giacomo Parenti che si è già messo allo studio del voluminoso ‘faldone’ corredato di una notevole quantità di elaborati grafici. Perchè se l’esame delle carte andrà a buon fine la procedura deve concludersi con una gara di evidenza pubblica. Certo da quella prima idea lanciata dai Della Valle ben sei anni fa sembrano trascorsi, economicamente e socialmente parlando, anni luce. E anche rispetto al maggio 2012 quando l’allora sindaco Matteo Renzi presentò orgogliosamente il progetto nell’area Mercafir a Novoli le cose sono molto cambiate.

La variante urbanistica per l’area Mercafir fu resa possibile dal decreto ‘Salva Italia’ del governo Monti con le limitazioni imposte dalla quasi contemporanea legge regionale 8 del 2012. Oggi è tutta un’altra cosa. Il quadro normativo è cambiato e offre molte più possibilità di intervento. E buona parte del merito è la legge Nardella sugli stadi, quella che l’allora punta di diamante dei pochi parlamentari renziani a Roma ha condotto rapidamente in porto nel suo anno a Montecitorio. «Sono felice — ha commentato Nardella — che quella legge sia utilizzata nella proposta della Fiorentina perchè consente di ridurre di circa un terzo i tempi burocratici per tutta la procedura. Dovremo fare bene e presto: questo è il compito che affido agli uffici, da subito. Sapremo quali sono le caratteristiche e le specificità della proposta e sulla base di questi elementi attiveremo tutti gli strumenti di valutazione economica, tecnica e giuridica. Quel che è certo è che lo stadio è una occasione di crescita per tutta la città e di sviluppo economico e occupazionale». Le tappe burocratiche? Allo studio di fattibilità, corredato di piano economico-finanziario, seguono una conferenza dei servizi preliminare (esito entro 90 giorni), la presentazione del progetto definitivo, una seconda conferenza dei servizi decisoria (esito entro 120 giorni). Seguita, se necessario, da una conferenza dei servizi regionale (esito entro 180 giorni dalla presentazione del progetto). Il provvedimento finale della conferenza però sostituisce ogni autorizzazione o permesso necessario per la realizzazione dell’opera e determina la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera medesima. Solo a questo punto parte la procedura per la gara pubblica che deve essere conclusa entro 90 giorni. Tempo minimo stimato: un anno. E se la Fiorentina costruisse in due anni (tempi da record) il 2018 potrebbe essere l’anno del nuovo stadio. Ma qui il sogno, forse, ci ha ripreso un po’ la mano.

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