“Tutte le parole del cinema”, lo spettacolo al teatro del Sale

Questa sera, in via de’ Macci, alle 21

Lo spettacolo di Bogani

Lo spettacolo di Bogani

Firenze, 10 giugno 2015 - Questa sera, al Teatro del Sale, in via de’ Macci, alle 21 va in scena lo spettacolo “Tutte le parole del cinema”. Musica e parole dedicate all’arte che ha caratterizzato la storia del Novecento. Nove canzoni, legate ad altrettanti film, che saranno cantate da Giovanni Bogani – anche autore dello spettacolo – e da Caterina Fiaschi. Due attori, Stefano Algerini ed Eleonora Cappelletti, leggeranno pagine legate al “dietro le quinte” di quei film, e metteranno in scena battute di film celebri. Lo spettacolo è, come sempre al Teatro del Sale, abbinato alla cena, composta da assaggi a volontà, preparata dallo chef Picchi. La cena ha inizio alle 19.30. Critico cinematografico della “Nazione”, Giovanni Bogani ha messo in scena al Teatro del sale e in altri teatri gli spettacoli “Il giro del mondo in 80 canzoni” e “Amore a ore”, tratto da un suo romanzo. Caterina Fiaschi, 23 anni, è cantante solista e porta avanti da tre anni un progetto musicale con Bogani. Eleonora Cappelletti è attrice di teatro, e ha recentemente prestato il volto alla campagna nazionale dell’Ant. Stefano Algerini è attore e autore teatrale, e recentemente ha preso parte al film “Inferno” di Ron Howard con Tom Hanks. “Io di mestiere faccio il critico di cinema”. Così inizia il testo dello spettacolo. “Vuol dire che di film devo vederne tanti, uno dopo l’altro. Vado al cinema, qualche volta in compagnia, altre volte da solo. E ogni volta, sembra impossibile, ma c’è qualche cosa che mi interessa, che mi incuriosisce, che mi piace. Più o meno, ho visto trecentocinquanta film all’anno per trent’anni. In tutto, fanno circa diecimila. Eppure, ogni volta, davanti a un film, mi sento piccolo. Mi sento un bambino che non sa come andrà a finire la storia che gli viene raccontata. “E ora, Robert De Niro mi sembra qualcuno di famiglia. E anche Al Pacino. E con Scarlett Johansson sono uscito almeno un paio di volte. E quando parlo con un critico cinematografico del Texas o della Lituania, siamo tanto diversi. Ma quando dico “Sofia Loren” tutti capiscono la stessa cosa. E anche se non parlo con un critico. Se dico a un pastore mongolo che vive in una tenda in mezzo al deserto “Leonardo DiCaprio”, forse lui capisce”.

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