Tavecchio a Coverciano, il presidente della Figc regala i Rolex alla terna arbitrale dei mondiali

Firenze, 29 agosto 2014 - "Le riforme del calcio devono andare di pari passo con le riforme del Paese. Il Paese si sta riformando, io me lo auguro, e anche il calcio si deve riformare". Lo ha detto il presidente della Figc Carlo Tavecchio nel corso del primo raduno dell'Associazione italiana arbitri (Aia) in corso di svolgimento al centro tecnico di Coverciano. "Per quello che potro' con le componenti e con le leghe saro' disponibile - ha aggiunto il numero uno della Figc rilevando la necessita' di "collegialita'" e "democrazia" nelle riforme.

Tavecchio ha sottolineato inoltre di essere stato "invitato ad assumersi responsabilita' forse piu' grandi di me, ma non ho altri interessi. Ho l'interesse della Federazione e se con il vostro aiuto, dei dirigenti e delle componenti tecniche, potremo far qualcosa di buono, vi saro' eternamente grato".Tavecchio ha anche salutato il suo predecessore alla Figc Giancarlo Abete "per quel che ha fatto per la Federazione" e sottolineato il ruolo del calcio nel Paese". "Siamo una componente del sistema Italia che ha aspetti agonistici e sportivi ma anche aspetti non secondari che riguardano l'economia di un Paese che deve crescere - ha concluso Tavecchio -. Sono convinto che le tensioni del Paese vengano stemperate anche dal pallone". 

Durante la mattinata Tavecchio ha consegnato tre Rolex alla terna arbitrale che ha diretto la finale di Brasile 2014: all'arbitro Nicola Rizzoli e agli assistenti Renato Faverani e Andrea Stefani. Il presidente federale si e' detto "appassionato di orologeria", e per questo ha voluto premiare la terna 'mondiale' con tre orologi (un Daytona a Rizzoli e altri due Rolex agli assistenti, tutti col logo Figc) anziche' con "vile pecunia". La terna, oggi a Coverciano per il meeting di inizio stagione, ha donato una delle maglie usate in Germania-Argentina a Tavecchio, il quale ha annunciato che la donera' a sua volta al Museo del Calcio. "Questo gruppo - ha affermato Rizzoli - e' di livello altissimo. Dopo ogni caduta l'importante e' sapersi rialzare, e noi che anni fa siamo caduti - ha spiegato, riferendosi a Calciopoli - abbiamo fatto una ricostruzione che ci ha portato a dirigere la finale mondiali". L'arbitro premiato ha quindi espresso l'auspicio che si ripeta il precedente di Pierluigi Collina: quattro anni dopo la finale del 2002 da lui diretta, l'Italia avrebbe vinto il mondiale.