Venerdì 26 Aprile 2024

L’Alta velocità torna nel mirino. Bottiglie incendiarie a Firenze

Danneggiato un pozzetto di cavi elettrici. Ritardi sulla tratta da Roma / LE FOTO / FERROVIE, ATTENTATO INCENDIARO ALL'ALTA VELOCITA': FIAMME AI CAVI ELETTRICI, RITARDI NEI TRENI

La polizia all’ingresso sud della galleria  di San Donato dell’alta velocità a Firenze (Ansa)

La polizia all’ingresso sud della galleria di San Donato dell’alta velocità a Firenze (Ansa)

Firenze, 22 dicembre 2014 - Sembrano tessere dello stesso puzzle, di una fotografia ancora da completare della protesta anti Tav. Firenze, Milano, ancora Firenze, tanto per citare gli episodi più clamorosi, conditi da scritte e slogan, tra muri e web, nel resto della Penisola. L’ultimo acuto della battaglia contro l’Alta Velocità è andato in scena all’alba di ieri mattina, pochi chilometri a sud del capoluogo toscano. Due bottiglie di plastica, benzina, fiammiferi e diavolina. Uno dei due ordigni artigianali ha fatto cilecca, ma l’altro ha incendiato un pozzetto contenente i cavi dell’alimentazione dei convogli, mandando in tilt per tutta la domenica mattina il traffico ferroviario diretto a nord. Un’azione dimostrativa, che più alla sicurezza della linea – non intaccata – punta a colpire l’operatività dei trasporti. Sembrava un cortocircuito, tanto che l’allarme è scattato in ritardo. È partito cioè quando il personale della Polfer ha accompagnato sul posto i tecnici delle Ferrovie e insieme hanno scoperto i resti del blitz. È successo immediatamente fuori dalla galleria di San Donato, nel comune di Bagno a Ripoli. Firenze dista pochi secondi e Roma poco più di un’ora. Un punto nevralgico, viste anche le ripercussioni sul traffico ferroviario riverberate per la prima metà della giornata. 

L’incendio nel pozzetto di cavi ha infatti provocato ritardi – anche di un’ora – sia ai treni ad alta velocità, sia ai regionali provenienti da Roma, tra le 9 e le 10,30. Meno intoppi per chi viaggiava verso sud. Chi ha depositato – e non lanciato – le due bottiglie incendiarie è riuscito a raggiungere i binari. Si tratta di un ordigno semplice da confezionare: i fiammiferi innescano la diavolina, che a sua volta fa sciogliere il pvc. Il resto lo fa la benzina, in fondo al contenitore.

Bottiglie dello stesso stampo sono state rinvenute giovedì mattina sulla tratta Milano-Firenze, in prossimità della stazione di Marcallo Mesero. Anche in quel caso, ne ha preso fuoco soltanto una. All’inizio del mese, una dimostrazione simile: una bottiglia con due litri di benzina appoggiata su una gru di una ditta fallita che lavorava al tunnel sotterraneo che attraverserà Firenze, è stata fatta ritrovare nei pressi della stazione di Campo di Marte.

Gli investigatori della Digos, in contatto con i colleghi di tutta Italia, sono convinti che questi episodi possano essere collegati e siano figli della stessa matrice. Si scava nel mondo anarchico, ala estremista e combattiva che compone il variegato mondo del fronte No Tav.