"Caos Tasi, caaf presi d'assalto. Ci costerà più dell'Imu"

La Cgil fa i calcoli: "1500 chiamate al giorno. Penalizzate la categorie deboli, è una tassa iniqua"

TASSE

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Firenze, 23 settembre 2014 - Duecentottanta tasse diverse, una per ogni comune toscano, in grande maggioranza più care della vecchia Imu. E' caos Tasi: i cittadini sono in difficoltà solo per capire come pagarla. Come se non bastasse, oltre a questo disagio ci sarà anche anche un esborso maggiore di prima (più 200 euro a Prato, più 80 euro a Firenze, più 170 euro a Lucca, per fare tre esempi). Le sedi di Caaf Cgil Toscana sono prese d'assalto: dall'8 settembre, in vista della scadenza del pagamento del 16 ottobre, arrivano oltre 1.500 telefonate al giorno ai call center.

Oggi, in una conferenza stampa presso la sede di via di Novoli, il presidente Paolo Graziani e l'ad Fulvio Farnesi hanno illustrato la situazione. Al 18 settembre in Toscana non hanno deliberato sulla Tasi solo cinque comuni (Viareggio, Coreglia, Giuncugnano, Zeri, Monticiano). La base del calcolo Tasi è uguale all'Imu cioè la rendita rivalutata del 5% moltiplicato per 160: per l'abitazione principale l'aliquota può essere al massimo 2,5, aumentabile fino al 3,3 in presenza di detrazioni. I criteri dell'abbassamento dell'imposta in generale sono la categoria catastale, la rendita catastale, la presenza di figli, la presenza di disabili, Isee o reddito annuo.

“Con l'Imu erano esenti circa cinque milioni di italiani, la Tasi invece la pagano quasi tutti, anche le categorie più deboli. In questa situazione ci sono anche difficoltà a fare i controlli contro l'elusione, per via dei meccanismi macchinosi e cavillosi: servirebbero più sinergie tra Comuni, Catasto e Agenzia delle Entrate. Alla fine c'è il cittadino, beffato due volte: la prima perché paga una tassa che - la politica glielo ha ripetuto continuamente - non doveva pagare, la seconda perché deve anche sbattersi e magari pagare per compilare in modo corretto il bollettino”, ha detto Graziani.

Per la Tasi la media delle aliquote per provincia è 2,28: la più alta è Prato (2,96), poi Firenze (2,62), poi Siena (2,55), fino ad arrivare fino alla più bassa (Lucca, 1,65). “La Tasi rappresenta il fallimento della idea di federalismo fiscale locale equo. Le 280 tasse diverse, una per ogni comune della Toscana, in molti casi più onerose dell'Imu 2012, rendono obbligatoria una riflessione", ha commentato Farnesi.

Il Caaf Cgil Toscana ha proposto alcuni esempi per far vedere i maggiori costi della Tasi rispetto all'Imu nei capoluoghi della Regione (succede in tutti, tranne Livorno e Siena che però avevano un'Imu molto alta). Come punto di riferimento, è stato preso il caso di un'abitazione principale, categoria A2, rendita 850 euro, per una famiglia con due figli under 26. A Firenze l'Imu 2012 costava 271 euro, la Tasi 2014 costa 351 euro. Ad Arezzo l'Imu 2012 era di 271 euro, la Tasi 2014 è di 321 euro. Altri esempi: a Pisa Imu 271 e Tasi 361, a Livorno Imu 499 e Tasi 357, a Siena Imu 485 e Tasi 285, a Grosseto Imu 328 e Tasi 357, a Prato Imu 271 e Tasi 471, a Pistoia Imu 271 e Tasi 357, a Lucca Imu 271 e Tasi 442, a Carrara Imu 271 e Tasi 331. Ha aggiunto Graziani: “I cittadini ci chiedono come e dove pagare, da soli senza l'aiuto di un Caaf è molto difficile. Da noi, con soli sei euro mettiamo l'utente in condizioni di fare il necessario. Il caso Tasi non è un esempio di semplificazione fiscale: bisognerebbe che l'ente che chiede la tassa da pagare mandasse a casa del cittadino il bollettino, ma nella realtà non è così, anche se si parla di integrazione delle banche dati dei soggetti che si occupano di fisco. La politica in questi anni ci ha spiegato che sulla prima casa, questione che interessa oltre il 70% dei toscani, si sarebbe pagato meno o per niente, nei fatti è successo l'opposto”.

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