di Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Firenze, 28 settembre 2013 - La prima medaglia italiana ai Mondiali di Ciclismo 2013 di Firenze è lo stupendo bronzo di Rossella Ratto. Una medaglia di fatica e sudore, una medaglia tutta toscana, visto che la Ratto ha corso per due anni nella Verinlegno Fabiani, la squadra di Vangile (Pistoia) dove la campioncina è rimasta nel cuore di tutti. Vent'anni ancora da compiere, si è inchinata soltanto nel finale a Marianne Vos, olandese, un mito del ciclismo femminile con le sue innumerevoli vittorie tra cui, con questo, il terzo oro iridato nelle prove in linea.

Rossella Ratto va verso la zona interviste del Mandela Forum tra due ali di folla. Qualcuno grida "viva l'Italia" come ai bei tempi del ciclismo pioneritstico. Nata a Moncalieri, bergamasca di adozione, poi il periodo toscano: Rossella Ratto alla sua età ancora così giovane è già una giramondo del ciclismo, una che ne ha viste di tutti i colori. E ora, porterà nel cuore questo terzo posto. In una gara che difficile è dire poco. Primi cento chilometri sostanzialmente tranquilli, con il gruppo che ha viaggiato da Montecatini a Firenze sui quarantacinque chilometri all'ora. 

Poi sono iniziati i cinque giri del circuito di Fiesole. Le statunitensi hanno fatto l'andatura facendo selezione insieme alle italiane. Piano piano, il gruppo si è assottigliato fin quando non sono rimaste le migliori. La Vos, che era l'assoluta favorita alla partenza, ha avuto come scudiera negli ultimi trenta chilometri la Van der Breggen. Con loro, le incredibili italiane: Francesca Cauz ad esempio, scattata a ripetizione su Fiesole. E poi Elisa Longo Borghini e Tatiana Guderzo, che hanno sempre tenuto botta alle migliori. Cercando di isolare la Vos. Alla fine, proprio l'olandese volante è scattata sull'ultimo Salviati lasciando tutti di sasso. Mettendo secondi importanti tra lei e il gruppo. E' il solito refrain: arrivare su Salviati con secondi di vantaggio, è la chiave per vincere. 

"All'inizio dell'ultimo giro, io e le altre azzurre in fuga, abbiamo deciso che sarei rimasta dietro la ruota di Marianne Vos fino alla fine della corsa e che le altre, invece, avrebbero attaccato prima - racconta Rossella Ratto -. Ci tenevo a far bene perche' c'erano, ovviamente, tanti tifosi italiani lungo il percorso. Disputare un Mondiale in un contesto da favola com'e' la citta' di Firenze non accade tutti i giorni, salire sul podio e' un sogno che ho realizzato oggi. Ancora non ci credo".

Nel finale, mentre la Vos festeggiava, la Johansson è riuscita a strappare l'argento. Mentre la Ratto ha strappato lo splendido bronzo.