Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Firenze, 27 settembre 2013 - Lo sloveno Matej Mohoric, 19 anni, ha vinto l'oro ai Mondiali di Ciclismo Under 23 per la Slovenia, bissando l'oro vinto lo scorso anno nella categoria Juniores. Mohoric è infatti al primo anno dell'Under 23. Al secondo posto il sudafricano Louis Meintjes mentre al terzo posto, per il bronzo, si è piazzato in volata Sondre Enger. Sesto e migliore degli italiani si è piazzato Davide Villella. Una festa dello sport questo primo giorno di gare in linea sul circuito iridato di Fiesole, che gli atleti hanno percorso per sette volte. Un'azione di grande talento quella di Mohoric, che spiazza anche i fortissimi francesi, che pure avevano messo in strada una tattica quasi perfetta.

Nel momento caldo della gara, proprio Mohoric è andato a riprendere in discesa Alaphilippe, capitano francese e grande favorito. Riuscendo non solo a scrollarselo di dosso ma anche a mantenere il distacco dal gruppo che incalzava. Bellissima l'azione sull'ultima salita di via Salviati, con Mohoric che ha mantenuto dodici secondi sugli inseguitori più pericolosi. A quel punto era praticamente impossibile, con la discesa di via Bolognese da fare, riuscire a riprendere lo sloveno. Che ha tagliato il traguardo di viale Paoli a bracci alzate.

“Quando ho visto che Alaphilippe stava facendo fatica, pensavo stesse bluffando - dice Mohoric al traguardo -. Ma quando s’è staccato dalla mia ruota ho capito che era tutto vero, allora ho pensato solo ad andare forte, facendo una sorta di crono da lì fino al traguardo. Sono fiero di rappresentare così bene il mio Paese: la Slovenia non è grande, ma abbiamo diversi corridori forti e oggi la squadra si è comportata benissimo. Il percorso? Non così duro come pensavo. L’anno prossimo passerò professionista alla Cannondale, con Sagan. Sono molto fiero di ciò. Se Peter può vincere domenica? Direi proprio di sì”.

Mohoric, che corre nella Sava, team sloveno, approda dunque nel prossimo anno ai pro. Nonostante la giovane età ha già un medagliere di tutto rispetto, che comprende appunto l'oro nella categoria Juniores conquistato lo scorso anno. Con questa nuova medaglia arricchisce il palmares e ambisce a diventare il nuovo Cancellara: è sulla strada per emulare lo svizzero, che come lui ha mietuto successi nelle categorie giovanili. 

L'Italia ha preferito usare una tattica attendista, forse anche troppo, almeno per i primi quattro giri. C'è stato comunque un grande lavoro da parte di Formolo e Scartezzini nella prima parte di gara, anche nel trasferimento tra Montecatini e Firenze. Poi nel circuito di Fiesole la squadra italiana ha messo il naso fuori tra il quinto e sesto giro. Gli azzurri hanno lavorato molto per Villella, che è scattato sull'ultima salita di Salviati rimanendo con i migliori e chiudendo con un onorevole stesto posto. 

Nella prima parte di gara onorevole fuga per decine di chilometri per un sestetto che ha compreso tra gli altri anche l'etritreo Meron Teshome, che ha resistito fino all'attacco francese. Un Paese emergente del ciclismo l'Eritrea ma che comunque ha saputo farsi rispettare. 

Tre in tutto le cadute, su un percorso peraltro difficile e tecnico come quello del circuito di Fiesole. Cadute che si sono risolte subito, senza particolari problemi per i concorrenti. Indicazioni comunque preziose. E i professionisti che si sfidano domenica sulle stesse strade hanno visto di sicuro davanti alla tv la prova dell'Under 23. 

Una nota anche per il pubblico: tanta gente lungo il percorso anche se non si trattava della gara professionisti. Tanti tifosi da tutto il mondo, con bandiere da ogni dove. Bella anche la cornice di piazza Mino a Fiesole gremita di gente. Un primo spot importante in attesa della grande prova di domenica.