Doping, interrogatorio lampo: gli indagati non rispondono al gip

Luca Franceschi, il padre Narciso e la madre Maria Luisa Luciani, l’ex diesse Elso Frediani, il farmacista Andrea Bianchi e Michele Viola, ex ciclista sono tutti agli arresti domiciliari

Linas Rumsas aveva 21 anni. Dalla sua morte è partita l'indagine sul doping

Linas Rumsas aveva 21 anni. Dalla sua morte è partita l'indagine sul doping

Lucca, 15 febbraio 2018 - Luca Franceschi, il padre Narciso e la madre Maria Luisa Luciani, l’ex diesse Elso Frediani, il farmacista Andrea Bianchi e Michele Viola, ex ciclista, questa mattina sono comparsi davanti al gip Giuseppe Pezzuti per essere interrogati nell'ambito dell'inchiesta sul doping che sta scuotendo il ciclismo lucchese. Un interrogatorio lampo che è iniziato e si è concluso quasi subito in quanto tutti e sei gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.  

L’indagine comunque non è ancora conclusa. Presto potrebbero essere indagati anche alcuni genitori di ciclisti che hanno avuto un qualche ruolo attivo nel procacciamento o nella somministrazione di farmaci dopanti, secondo quanto emerge anche dalle intercettazioni. Alcune posizioni risultano effettivamente alquanto imbarazzanti. La Procura intanto deferirà alla Procura nazionale antidoping una decina di ciclisti tra i 19 e i 25 anni, quelli attualmente indagati, per le opportune valutazioni in merito all’eventuale squalifica. A tale proposito saranno inviati gli atti completi dell’indagine già resi noti alle parti, intercettazioni comprese, e si terrà ovviamente conto di un’eventuale collaborazione con gli inquirenti da parte degli stessi atleti per fare ulteriore luce su questa triste vicenda doping. In caso contrario qualche ciclista rischia praticamente di chiudere qui la propria carriera sulle due ruote.

Basti ricordare che il 23enne Raimondas Rumsas jr (tesserato per un altro team ciclistico di Palazzago), fratello della vittima , è stato appena squalificato fino al 22 ottobre 2021, perché trovato positivo al GRHP-6, un ormone della crescita, in un controllo fuori gara effettuato il 4 settembre 2017 a Capannori.

Intanto lo Spezia Calcio ha interrotto da ieri sera il rapporto di collaborazione con il responsabile sanitario dottor Daniele Tarsi, medico grossetano che risulta indagato in questa vicenda. In particolare sarebbe stato contattato in più occasioni dal diesse della «Altopack», Elso Frediani, per avere consigli sulle modalità di somministrazione dei farmaci vietati e sui tempi di smaltimento per eludere eventuali controlli antidoping.

 

 

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