Fiorentina: affanno Tatarusanu, la porta scricchiola

Un inizio campionato difficile per il portiere romeno: dall’infortunio contro il Chievo alla gara di Torino in chiaroscuro. E attenzione a Lezzerini e Dragowski

Tatarusanu in azione contro il Torino

Tatarusanu in azione contro il Torino

Firenze, 5 ottobre 2016 - Le scorie di un Europeo difficile in testa, lo spettro di Sportiello a fine mercato e un inizio di campionato incerto, tra mezze papere e gol evitabili, sui quali poteva fare di più. Diciamo che per Tatarusanu gli ultimi mesi sono stati tutto tranne che facili. Se a questo aggiungiamo anche il gol di Benassi – preso sul proprio palo – per Tata il momento è delicato.

E’ vero che la Fiorentina fino a Torino era stata la prima difesa del campionato, insieme alla Juventus, ma le due reti prese dai granata hanno nuovamente dato fiato agli interrogativi attorno al portiere. Se da un lato la difesa deve essere valutata nel suo insieme, dall’altro il ruolo dell’estremo difensore è quello più ingrato e Tata ha sempre giocato con una sorta di fiducia a tempo. Tra i pali, dicono i suoi colleghi, ha buone doti, ma la sicurezza nelle uscite e nella valutazione delle situazioni è solo sufficiente. Ecco perché alcune sbavature difensive della Fiorentina nascono da questa percezione di insicurezza. Percezione, certo.

Ma proprio la sensazione di avere un portiere in discussione non aiuta la squadra nel suo complesso. La società, per bocca di Corvino, nella conferenza stampa di fine mercato ha voluto cancellare l’ipotesi che fosse stata la Fiorentina a bussare alla porta dell’Atalanta, ma questo non elimina il sospetto che in casa viola il futuro di Sportiello sia stato valutato. Così come le voci su Sirigu non sono state semplici spifferi. Molto ha pesato (in negativo) il robusto ingaggio del numero 1 del Siviglia. Così come hanno ripreso corpo le voci francesi che vorrebbero Costil, portiere del Rennes in scadenza di contratto, sempre più vicino a Firenze.

Alle spalle di Tata la concorrenza monta. Lezzerini, che ha la fiducia totale di Sousa, nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa non sempre ha brillato, anche se quando i tre punti contavano davvero ha risposto presente, come contro il Chievo. Il futuro potrebbe essere dalla sua parte, anche per una questione di età. C’è anche Dragowski, al momento oggetto misterioso, per tanti motivi. Il polacco – sulle cui doti Corvino crede in maniera assoluta –, al di là dell’aspetto un po’ guascone, ha le idee chiare e di recente ha ribadito che lui non è venuto a fare la riserva di nessuno e che al momento la considerazione nei suoi confronti è vicina allo zero. Parole in libertà dette ai media del suo Paese, alle quali lo stesso direttore generale dell’area tecnica ha dato poco peso. Vere o no, a Drago non manca la personalità, ma bisognerà capire se alle parole corrispondono i fatti. Sulla carta (stampata) è lui il prossimo numero 1. Forse se nell’area piccola si tornerà a parlare italiano le incomprensioni (dialettiche) potrebbero essere ridotte. Sportiello è di Desio, l’accento ‘lumbard’ non dovrebbe essere un problema.

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