Fiorentina, lutto nel tifo viola: è morto il "Pampa"

Scomparso a 59 anni uno dei leader storici della "Fiesole": nel 1973 fu tra i fondatori degli Ultras

Lo striscione in onore di "Pampa" (dalla pagina Facebook "Quando segnerà Casarsa")

Lo striscione in onore di "Pampa" (dalla pagina Facebook "Quando segnerà Casarsa")

Firenze, 27 giugno 2017 - Lutto nel mondo del tifo viola: a 58 anni è morto Carlo Maria Pampaloni, per tutti "il Pampa", uno dei leader storici della Curva Fiesole e tra i fondatori degli "Ultras". Due mesi fa aveva perso la compagna. Da semnpre tifoso della Fiorentina, il Pampa ha cominciato ad andare in "Fiesole" da ragazzino. "Eravamo un gruppetto di tredicenni della zona di via Pisana _ racconta Michelangelo Comanducci, amico d'infanzia di Pampaloni e a sua volta protagonista del tifo viola _ e facevamo riferimento al club Co.Ba. in via Pisana". Da quel bar , che ai tempi delle sfide tra Coppi e Bartali dai tifosi dell'uno e dell'altro (da qui il nome "Co.Ba."), quel gruppo di ragazzini andava allo stadio a piedi per tifare Fiorentina. Poi, la nascita del Viola Club Pignone  ("Abbiamo faticato a trovare un presidente, perché eravamo tutti minorenni", ricorda Comanducci) e nel 1973 la creazione degli Ultras, con un altro personaggio storico come Stefano Biagini, detto il "Pompa".

"Cosa ricordo di Carlo? La spensieratezza, era sempre allegro, scherzava su tutto. Dopo la morte della compagna, però, era rimasto profondamente toccato, era triste". Come dimostrano i tantissimi messaggi di cordoglio che stanno invadendo i social network, il "Pampa" era molto amato da diverse generazioni di tifosi. Nella notte è comparso uno striscione fuori dalla Curva Fiesole, con la firma del gruppo 'Unonoveduesei' con scritto: "La tua curva per sempre". Messaggi sono arrivati da gruppi di tifosi storiccamente amici dei viola,"ma anche  da tifosi di Roma e Lazio", sottolinea Comanducci. 

Anche dopo lo scioglimento degli Ultras, ha continuato a seguire con passione la Fiorentina. "Ultimamente allo stadio veniva meno, andava soprattutto in trasferta. Quando veniva allo stadio, comunque, non andava più in Fiesole, preferiva andare in Ferrovia o in Maratona", conclude Comanducci. 

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