Fiorentina, sorpresa Lo Faso: all’esordio sfiora anche il gol. E Babacar c’è

Il giovane talento palermitano ieri ha esordito con la maglia viola a Benevento

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Firenze, 23 ottobre 2017 - LO AVEVA detto anche Pioli proprio alla vigilia della partita, quando in conferenza stampa, a una domanda su Hagi, l’allenatore era andato in contropiede. Il rumeno si impegna, sta crescendo. Ma se non gioca è perchè non lo vede pronto. Lo Faso, invece, «è giovane e sta lavorando bene. E’ pronto a entrare in caso di necessità». E a Benevento c’era la necessità di dare un po’ di respiro a Federico Chiesa, un po’ in affanno anche in vista dei tanti impegni ravvicinati dei viola, a iniziare dalla sfida di mercoledì del ‘Franchi’ contro il Torino. Così, al 71’ si alza il tabellone dei cambi con il numero 27.

INIZIA dal ‘Vigorito’ il cammino in viola di Lo Faso, talento cristallino sulle cui qualità in tanti hanno giurato e scommesso. Il primo Zamparini che di giovani di prospettiva se ne intende. E non poco. Sono stati tanti i puledri di razza lanciati dall’istrionico presidente. L’ultimo Dybala. Non esageriamo, però, e torniamo a Lo Faso. Un predestinato al quale non mancano i numeri e i colpi a effetto. Diciassette minuti per prendere confidenza con la nuova realtà e destro da fuori area appena alto sopra la traversa, dopo aver addomesticato e difeso un pallone tra i difensori giallorossi. Incoraggiante.

LA SENSAZIONE è che potrebbe presto anche giocare una partita dall’inizio, o almeno disputare uno spezzone di partita più lungo, magari sfruttando l’infortunio che ha frenato Gil Dias, non al meglio. Questo, comunque, è un aspetto secondario. L’importante è che continui a lavorare come ha fatto fino ad ora, guadagnandosi la stima di Pioli e dei compagni che hanno già iniziato ad apprezzare le sue qualità tecniche. Il cammino è ancora lungo e serve sempre la giusta umiltà per proseguire su questa squadra. In questo senso la garanzia è sempre l’allenatore viola.

ALLENATORE che ha stroncato sul nascere qualunque tipo di incomprensione e polemica su chi dovesse tirare il rigore tra Thereau e Babacar, che se l’era procurato. Il francese è il rigorista designato. Ma è piaciuto soprattutto l’atteggiamento del senegalese che è entrato in partita, facendosi trovare pronto per la deviazione vincente. E la discussione sul rigore sottolinea come il senegalese abbia sempre voglia di essere un protagonista di questa Fiorentina. Dopo la prestazione contro l’Atalanta che aveva fatto storcere il naso a tanti, Babacar voleva riscattarsi, rispondere a tutti sul campo. Lo ha fatto nella maniera migliore, segnando, ma soprattutto ha avuto l’atteggiamento e l’impatto giusto, rincorrendo tutto e tutti, pur sbagliando qualcosa. Ma questo è secondario rispetto all’impatto positivo che dovrà continuare ad avere fino alla fine del campionato, perché le occasioni per tornare a essere protagonista ci saranno. Soprattutto se Pioli continuerà ad essere soddisfatto.

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