Fiorentina, Corvino stringe i tempi e fa l’appello

Il dg viola ribadisce il concetto: chi non vuol restare alzi la mano. Borja-Inter: accordo

Pantaleo Corvino, direttore dell'area tecnica della Fiorentina (Germogli)

Pantaleo Corvino, direttore dell'area tecnica della Fiorentina (Germogli)

Firenze, 24 giugno 2017 - La settimana di mercato di Corvino si è chiusa con l’ufficializzazione di un’altra ‘pianticella’, Dusan Vlahovic. Accordo con il Partizan Belgrado, slegato da quello per Milenkovic e contratto con il serbo classe 2000 che sarà ratificato al compimento dei 18 anni. Un’operazione di prospettiva. Per quelle che daranno concretezza al presente, i prossimi dieci giorni saranno decisivi. Dipenderà dalle partenze, come già detto più volte. Corvino vuole stringere i tempi, capire su chi può contare. In base alle braccia alzate dopo l’appello, il Corvo agirà di conseguenza. Il tempo delle attese si sta esaurendo. Sia sul fronte di Borja Valero che su quello di Bernardeschi, per parlare dei due giocatori che sono al centro dell’attenzione del mercato italiano. Cognigni è stato chiaro: «La Fiorentina non è un supermarket». L’atteggiamento di Corvino è sulla stessa linea: chi non ha in testa la Fiorentina e si vede altrove, lo faccia sapere. A meno di due settimane dal raduno e dall’inizio del ritiro di Moena, le situazioni di stallo devono ridursi, se non finire del tutto.

Da Milano, l’intesa Inter-Borja Valero è un aspetto ormai assodato. E così è ormai da tempo, da settimane perché le mosse dell’entourage di Borja vanno avanti da tutto giugno. Colloqui e strategie di Alejandro Camano per far mettere all’Inter sul piatto nove milioni di ingaggio nei prossimi anni. Ancora sul tavolo però non c’è una cifra congrua al valore di un giocatore come Borja, che avrà pur 32 anni, ma non per questo vale 4-5 milioni. Corvino ha mandato messaggi chiari a tutti: anche alla Sampdoria ad esempio, che sul fronte Ilicic - complice il contratto in scadenza nel 2018 - si aspettava di poter risparmiare qualcosa, ma che per chiudere l’affare dovrà per forza alzare l’offerta arrivata via Pradé in questi giorni a Milano.

Ancora sullo sfondo l’argomento Kalinic. Nella quattro giorni milanese, Corvino non ha avuto faccia a faccia con Massimiliano Mirabelli, diesse del Milan. L’interesse rossonero c’è, ma prima serve sfoltire un attacco diventato troppo affollato dopo l’arrivo di Andrè Silva. Anche qui, prima vendere (Bacca e Niang), poi il pensiero Kalinic - su cui la Fiorentina ha pretese economiche molto elevate - potrà diventare più concreto. Come concreto è il contratto fino al 2021 di Matias Vecino. La clausola rescrissoria a 24 milioni in scadenza il 10 agosto però è una spada di Damocle che non fa dormire sonni tranquilli, visto che dall’Inghilterra il Tottenham continua a rimanere molto vigile.

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