Benevento-Fiorentina, Pioli: "Guai a pensare di aver già vinto"

Il tecnico viola ammonisce i suoi e l'ambiente: in Campania non sarà una passeggiata. "La nostra identità sta diventando più precisa. Non possiamo rinunciare all'intensità"

Stefano Pioli prima di Fiorentina-Benevento

Stefano Pioli prima di Fiorentina-Benevento

Firenze, 21 ottobre 2017 - "Non abbiamo già vinto". L'allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli, presenta la sfida contro il Benevento (domenica 22 ottobre, ore 15) con un monito che sembra ovvio, ma non lo è. I campani, infatti, sono ancora fermi a zero punti in coda alla classifica del loro primo campionato di serie A e il rischio di non affrontare la gara con la giusta cattiveria c'è tutto. 

Così Pioli ricorda come il calcio sia pieno di episodi di squadre sulla carta nettamente più forti che poi perdono. Il tenico viola fa l'esempio del Crystal Palace che batte il Chelsea in Premier League. "Ogni partitta rappresenta un'occasione, vogliamo dare continuità alle nostre prestazioni. _ dice Pioli_ Arriviamo da una buona vittoria, ma sappiamo che il Benevento ci potrà mettere in difficoltà. In casa ha perso nettamente solo con la Roma, poi con Inter, Torino e Bologna ha giocato fino alla fine e per poco non faceva risultato".

Il tecnico viola è soddisfatto del processo di crescita dei suoi: "La nostra identità sta diventando più precisa e questo dobbiamo mettere in campo. Vogliamo alzare il baricentro e fare noi la partita, quindi cominciare a costruire il gioco da dietro. Non possiamo fare a meno dell'intensità, che non vuole dire solo correre forte e aggredire ma è sopratutto un atteggiamento mentale che in casa del Chievo non abbiamo avuto".

Riguardo al possibile turnover in una settimana in cui si giocherà tre volte (i viola andranno a Benevento e a Crotone, in mezzo la sfida in casa al Torino) Pioli ci penserà dopo la trasfertain Campania: "Con il Benevento comincia una settimana molto importante per noi, per la nostra crescita". Sul presunto calo atletico della squadra nella ripresa, il tecnico viola è chiaro: "Preferisco un giocatore che al 70esimo mi chiede il cambio perché ha dato tutto, piuttosto a un calciatore che arriva in fondo alla partita con risorse ancora da dare".

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