Firenze, 2 aprile 2014 - "Rui balla la Portuguesa, passa la pelota a Nuno, segna e poi facci cantaaar": era uno dei cori più popolari  della Curva Fiesole nella stagione 2000-2001, quella in cui in i viola schieravano una coppia di portoghesi di talento: al fuoriclasse amatissimo Manuel Rui Costa, infatti, si era aggiunto l'attaccante Nuno Gomes, cresciuto nel Boavista, ma  proveniente dal Benfica (101 partite e 60 gol in tre stagioni) e da un ottimo campionato europeo. 

A Firenze due anni in chiaroscuro con la vittoria della Coppa Italia nella prima stagione (e 33 presenze complessive tra campionato e coppa con 14 gol segnati), con un gol decisivo nella finale di ritorno contro il Parma. Poi, la disgraziata annata successiva che segna prima la retrocessuione e poi il fallimento della Fiorentina. Un epilogo che non lascia certo un bel ricordo nell'ambiente viola, visto che Gomes, insieme a Marco Rossi, chiese la rescissione del contratto per il mancato pagamento dei premi partita, mettendo in mora la società viola, allora guidata da Vittorio Cecchi Gori. 

Ora, dopo altre nove stagioni nel Benfica, una nel Braga e una nel Blackburn, Nuno Gomes (il cui vero nome è Nuno Miguel Soares Pereira Ribeiro, il soprannone Gomes gli viene dato in omaggio al suo idolo Fernando Gomes, grande attaccamnte portoghese degli anni 'Settanta e Ottanta) lascia il calcio giocato per diventare un dirigente del Benfica.