Firenze, 26 ottobre 2013 - PER LA PRIMA volta tutti stranieri in campo, dal primo minuto, contro il Pandurii. La Fiorentina formato Europa si è presentata in campo con tanti giovani, tanti calciatori con pochi minuti nelle gambe e nessun italiano. Qualcuno potrebbe chiamarla la squadra delle seconde linee, o la Fiorentina 2. Pensando invece campionato e a tre sfide in una settimana che portano il nome di Chievo, Napoli e Milan, ci sono nove punti in palio e la possibilità di recuperare terreno con delle dirette concorrenti. Chissà che Montella, favorevolmente sorpreso dall’ottima prestazione di chi a giocato contro i rumeni, non possa anche attingere dalla panchina per le gare in questione.

NOTE liete di giovedì sera, in cerca di conferme e di continuità. Quella continuità che cerca Bakic, finalmente autore di una buona prestazione una volta spostato davanti alla difesa. Sessantasei passaggi effettuati contro i rumeni, più del 90% andato a buon fine. Piedi buoni, buon fisico, buona velocità e intraprendenza, ecco che la Fiorentina sta provando a costruirsi in casa l’alternativa al buon Pizarro.

POI C’È Alonso, che forse ha giocato un po’ più degli altri, che continua a far vedere una ottima corsa e un grande fisico, ma dimostra ancora qualche piccola disattenzione sul fronte difensivo. In attacco il calciatore che ancora sembra indietro rispetto agli altri: Iakovenko. Poco fortunato, è vero, contro il Pandurii ma allo stesso tempo troppo fuori contesto dal punto di vista del palleggio e del fraseggio breve. La Fiorentina sembra essere una macchina che va quasi a memoria: verticalizzazioni, passaggi sul filo di lana, geometrie. Ecco che il calciatore dell’est Europa ancora deve trovare la giusta lunghezza d’onda con i propri compagni. Montella ci sta lavorando, l’infortunio non lo ha sicuramente aiutato, i segnali sono comunque confortanti ed avrà altre chance da qui a fine dicembre. Se non supererà l’esame e il primo candidato a lasciare Firenze nella prossima finestra di mercato. Infine, come detto, Matos. Lui è davvero il più pronto: ancora tanti margini di miglioramento ma una crescita incredibile da due anni fa ad oggi quando, nella Primavera viola, faceva cose buone ma non incredibili. Intanto ieri la squadra (che oggi partirà alla volta di Verona) si è allenata di pomeriggio al mini centro sportivo. Allenamento defaticante per una parte del gruppo, allenamento normale per gli altri: anche o Rebic è tornato in gruppo.

di Marco Dell’Olio