Firenze, 31 marzo 2011 - La Fiorentina, la baby Fiorentina di Renato Buso si regala l’emozione più bella e va vincere ma soprattutto a conquistare la coppa Italia 2010/2011 a casa della Roma. Un’impresa storica quella della Primavera viola arrivata alla fine di una partita (quella di ieri sera) praticamente perfetta. La Fiorentina ha vinto sul piano del carattere e della concretezza, sfruttando l’euforia del vantaggio (Seferovic) e reagendo con grinta al pari della Roma. Poi ci si è messa anche la fortuna a premiare (giustamente i ragazzi di Buso) con quella rete di Piccini che di fatto ha spazzato via la Roma.


Nel finale poi, ecco anche il calcio di rigore (in area crolla Taddei e l’arbitro vede giusto) trasformato da Carraro che sigilla così la sua grande serata.
E’ di Caprari il primo lampo della serata, ma la sua botta sicura dalla distanza (siamo 1l 15’) si perde di poco sul fondo. La Roma è in partita e cerca con forza la rete che potrebbe mandare al tappeto la squadra viola.

La Fiorentina però è attenta, copre bene sulle corsie esterne e cerca di tenere la testa alta. Affondano poco però i ragazzi di Buso e la Roma (23’) si avvina al vantaggio. Ciciretti fa piovere un pallonetto direttamente in porta (rilanciano una respinta di Seculin) e Masi di testa salva sulla linea della porta. La Fiorentina però c’è e Seferovic sigla il vantaggio viola (23’). L’attaccante piazza nella porta giallorossa un pallone difeso a denti stretti da Carraro nel mezzo di una linea arretrata avversaria per la verità disattenta. Il portiere Pigliacelli? Sbaglia e accompagna quasi la palla in rete.


Pigliacelli però si riscatta nel finale del primo tempo, quando con un colpo di reni respinge un preciso colpo di testa di Taddei che poteva portare la gara sullo 0-2.
Si va nella ripresa e il guizzo della Roma punisce subito la Fiorentina. Camporese si prende il titolo di mister sfortuna quando (3’) devia in porta una conclusione di Viviani. E’ l’1-1. La squadra di Buso accusa il colpo ma sa reagire.

E poi se vai a pescare un gol come quello di Piccini (pennellata da cross che si trasforma in rete da appalusi), le cose si mettono bene. Segue una rissa Ciciretti-Matos che l’arbitro controlla con un paio di cartellini gialli. Quindi due tentativi della Roma, ma la Fiorentina non molla. Seculin para tutto e la coppa Italia Primavera prende la strada di Firenze: è la terza della storia viola. Alla fine ascoltare l’inno della Fiorentina all’Olimpico è una soddisfazione immensa.