Pallina sonora e racchette extra large. Ecco il tennis a misura di chi non vede

Successo della dimostrazione a Le Bagnese

La squadra al completo

La squadra al completo

Firenze, 1 ottobre 2016 – Una bella mattinata di festa. E’ stata un successo la prima dimostrazione fiorentina di tennis per ciechi e ipovedenti. L’iniziativa, organizzata dalla polisportiva non vedenti Silvano Dani in collaborazione col circolo di tennis ‘Le Bagnese’, si è svolta al circolo ‘Le Bagnese’ di via del Ponte a Greve 119.

A dimostrare come anche chi non vede possa avvicinarsi a quest’affascinante disciplina è stato il maestro Alvaro Vassallo. In campo sia atleti non vedenti che ipovedenti. Per ciascuna di queste ‘categorie’ le modalità di gioco sono infatti diversificate, per permettere a ognuno di sfruttare al massimo le proprie capacità visive residue.

“E’ sempre più evidente – dice Nicola Vincenti, presidente della polisportiva Dani, - la volontà di cercare nuove strade per favorire l’integrazione e la condivisione anche grazie a sport che fino a non molto tempo fa sarebbero stati impensabili per chi non vede”.

Ma come funziona il blind tennis? Intanto, il campo da gioco è ridotto e la palla, un po’ più grande di quelle normali, emette dei suoni ad ogni rimbalzo. Anche la racchetta usata è un po’ più grossa. Il campo, infine, viene delimitato da un cordoncino che consente al giocatore di ‘sentire’ se si trova all’interno o fuori dello spazio di gioco.

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