Paolo Poli, la casa al teatro Niccolini

L'ex direttore Toni racconta: "Quindici anni di trionfi"

Paolo Poli

Paolo Poli

Firenze, 6 gennaio 2016 - "Paolo Poli? Sicuramente è uno dei grandi artigiani del teatro che trovò nel teatro Niccolini la dimensione giusta per i suoi spettacoli". A due giorni dall’attesa riapertura dello storico ex teatro del Cocomero di via Ricasoli, a due giorni da questo momento epico per una città dove in genere gli spazi dell’arte vengono semmai chiusi e mai più utillizzati come è stato l’innocente Teatro della Compagnia, ecco. In questo momento da sogno, niente di meglio che un incontro con Roberto Toni, che è stato storico direttore-manager. Un teatro da sempre nel cuore della gente tanto che per salvaguardare dal suo naufragio, qualcuno arrivò perfino a incatenarsi al cancello.

Personaggio scelto per la riapertura, il mito ineguagliabile: Paolo Poli. "Lo spazio, la capienza, la mia gestione privata – racconta Roberto Toni – non legata né condizionata dalle ingombranti macchine pubbliche del teatro, crearono tra Paolo Poli e noi una simpatia che durò per circa 15 anni, cioè il tempo della mia gestione del teatro".

Paolo Poli è stato l’essenza stessa del Niccolini: "Al tempo di questa avventura bellissima aveva creato ben 12 spettacoli per più di 160 rappresentazioni dal 1980 al 1995, un vero record di continuità che fu sempre ricambiato dal pubblico – continua il manager dello spettacolo – che lo aspettava ogni anno, in genere prima delle feste di Natale, e tributava a Paolo ai suoi collaboratori – su tutti voglio ricordare Lele Luzzati e Santuzza Calì – grandi feste, vere e proprie ovazioni. Ricordo bene un’attesa da stadio quando alla fine della recita, Paolo si esibiva in alcuni assolo divertentissimi, in cui miscelava con grande arguzia e intelligenza, l’alto e il basso. E’ l’unico al mondo a saper mischiare citazioni colte e storie popolari".

E ancora ricordi momenti irripetibili: "Per gran parte di questo periodo il Niccolini fu la casa anche di Paolo Poli con grande soddisfazione mia. E spero anche sua".

Tra due giorni sarà la volta del tributo di un teatro e di una città al suo più magico testimonial riaperto grazie all’impegno di un editore come Mauro Pagliai che intende trasformare il Niccolini in un centro culturale polivalente dedicato alla cultura europea dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre, convegni, una libreria e un caffè letterario. Un edificio di enorme interesse storico e architettonico, abbandonato all’incuria da anni torna alla città. Il Niccolini aveva ospitato la stagione di prosa del primo teatro Stabile di Firenze: oltre a essere stato la “casa” di Paolo Poli, è sato pure il palco dove Carlo Cecchi ha realizzato spettacoli storici e dove Carmelo Bene ha commosso il pubblico recitando Leopardi.

"Paolo Poli non solo attore – conclude Toni – ma ricercatore culturale: un onore essere cresciuto vicino a lui".

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