Un grido in teatro: "Viva Nicoletta". Così Firenze fa festa a Patty Pravo / FOTO

La cantante accolta dai fan alla mostra in Regione a lei dedicata

Patty Pravo a Firenze con i fan (foto Marco Mori/New Pressphoto)

Patty Pravo a Firenze con i fan (foto Marco Mori/New Pressphoto)

Firenze, 17 giugno 2017 - "Uh ma quanti siete: ehi, ma siamo in un teatro? Non me l’aspettavo. Ciao cari, ciao. Ma che cosa bella. Dopo facciamo insieme un selfie e salite tutti sul palcoscenico. Vi voglio qui, accanto a me". Stravolti dal caldo, rivoli di sudore che scendono a pioggia da corpi incandescenti. La canicola non ferma il popolo di Patty Pravo, ieri a Firenze superospite a Palazzo Bastogi protagonista di una mostra a lei dedicata dal titolo quanto mai azzeccato: "Metamorfosi di una diva". "Lo considero un segno d’amore dei miei fan".

Delirio al Teatro della Compagnia. Due mazzi di fiori come omaggio alla diva che Firenze sta festeggiando per i suoi primi cinquant’anni di carriera. «Non so dove metterli questi fiori: li regalo a te, Carmela», dice Patty a una donna in prima fila che non ce la fa a stare seduta dall’eccitazione. Presentazione simil-ufficiale di una kermesse che vuole rendere omaggio un’icona del nostro tempo. Serio il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani: «Celebriamo il cuore grande e il grande talento di Nicoletta», ha detto. E il consigliere Paolo Bambagioni: «E’ un omaggio della Toscana».

Patty Pravo è qui. Lei, cioè cinquant’anni di carriera, oltre – dicono i bene informati – cento milioni di dischi venduti. E tutto quello che rappresenta la Patty. E cioè: fascino, sensualità, trasgressione. Patty Pravo arriva col turbante in testa, vestita di bianco, un po’ da adolescente, con la giacca dipinta dal suo nuovo accompagnatore – dopo la morte di Rossella Martini, suo braccio destro per vent’anni – Si concede con mezze parole e un po’ di sorrisi a un pubblico che sa tutto di lei a cui basta che respiri per applaudirla.

"Metamorfosi di una diva", è la mostra, bella, piena di spunti, di idee, di interpretazioni attorno a Patty. A lei, un po’ la risposta italiana alla figura di David Bowie. E’ curata da Riccardo Benelli, con Simone Folco e Emanuele Bardazzi. Fino al 16 luglio si potrà visitare questa raccolta di opere su Patty – no a chiamarla ancora ragazza del Piper – donna all’avanguardia, diversi passi avanti agli altri. Da Firenze parte questo omaggio artistico che celebra una carriera, ma anche un’artista internazionale. Butta là un ricordo: "Sono stata la prima italiana ad esibirsi in Cina". Fans di mezza età, ma anche tutta intera: e per la mano di qualcuno spunta anche un bambino, trascinato lì forse perché il gusto si forma da piccoli. Dal palcoscenico dialoga coi suoi seguaci: "Ehi, ma ci sei anche te?".

E ascolta il coro a singhiozzo di "Viva Nicoletta" e gli applausi perché lei è lì. "Firenze è una città che amo tantissimo, dove ho avuto una casa, alla Romola. Poi c’è stato l’incendio, e mi hanno detto che perché rinascessero gli ulivi ci sarebbero voluti cinquant’anni. Così l’ho venduta. Ma me ne sono pentita".

Piaciuta la mostra Patty? "Molto. Anche se non tutte le opere sono riuscite a essere esposte: quelle escluse le posterò sulla mia pagina Facebook". Patty, donna libera: "Ho avuto dei maestri splendidi. Auguro a tutti di avere un pensiero libero e fare ciò che si sente". Nelle stanze del palazzo quadri e sculture la ritraggono: una, cento, mille Patty, sexy girl all’infinito. Una mostra, una processione laica per diva.

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