Paolo Villaggio, quel legame di ferro con il fiorentino Benvenuti che portò a Fantozzi

Molti non sanno che il fiorentino Leo Benvenuti sceneggiò tutti i film del ragioniere più famoso del cinema

Paolo Villaggio (Ansa)

Paolo Villaggio (Ansa)

Firenze, 3 luglio 2017 - Paolo Villaggio se n’è andato. Di lui, anche gli spettatori più distratti che seguono il cinema con scarso interesse, ricorderanno la "maschera" Fantozzi, l’impiegato imbranato che è entrato di diritto non solo nella storia della commedia all’italiana recente ma anche del costume italiano diventando persino un aggettivo. Tutti sanno quello che possa significare il termine fantozziano. E pensare che tutto cominciò con i libri di successo scritti dallo stesso Villaggio (in gioventù impiegato all’Italsider) per poi trasformarsi in pellicole dagli incassi miliardari, almeno le prime.

Il 27 marzo del 1975 arrivava nelle sale italiane il primo capito di una saga tra le più longeve della storia del cinema italiano. E quella maschera che avrebbe raccontato i vizi privati e le pubbliche virtù (molto poche) di un gruppo di impiegati, portava la firma di due sceneggiatori storici, il fiorentino Leo Benvenuti e il pratese Piero De Bernardi, autori insieme di oltre duecento pellicole scritte in mezzo secolo; le migliori di Mario Monicelli come "Amici miei", "Il marchese del Grillo", "Speriamo che sia femmina", le migliori di Carlo Verdone come "Io e mia sorella", "Al lupo al lupo", "Viaggi di nozze".

E poi tanti altri copioni per i grandi autori made in Italy come Vittorio De Sica, Dino Risi, Mauro Bolognini, Luigi Comencini, Pietro Germi, Alessandro Blasetti, Nanni Loy, e tanti altri compreso quel capolavoro di Sergio Leone che ha fatto il giro del mondo, C’era una volta in America. Oltre che allo stesso Villaggio e Luciano Salce (che diresse i primi due episodi iper poi passare il testimone a Neri Parenti) i due toscanacci Benvenuti e De Bernardi contribuirono a creare la maschera di Fantozzi, quella maschera che, con situazioni comiche- grottesche portate all’estremo, avrebbe rappresentato l’italiano medio, spesso mediocre.

"Villaggio è il comico del boom economico" avrebbe detto spesso il pratese De Bernardi nelle poche interviste concesse. E quella maschera amatissima dal pubblico italiano, fu subito uno straordinario successo al botteghino. Il primo capitolo delle avventure del ragionier Ugo incassò oltre sei miliardi di lire nella stagione 1975/1976 rimanendo in programmazione nei cinema oltre otto mesi. Il più grande successo di quella stagione cinematografica. Il primo di una lunga serie.

Benvenuti, De Bernardi e Villaggio daranno poi vita ad altri otto capitoli; "Il secondo tragico Fantozzi" del 1976, «Fantozzi contro tutti» del 1980. "Fantozzi subisce ancora" del 1983, "Super Fantozzi" del 1986, "Fantozzi va in pensione" del 1988, "Fantozzi alla riscossa" del 1990, "Fantozzi in paradiso" del 1993, "Fantozzi il ritorno" del 1996. E sempre per l’attore genovese, i due mitici sceneggiatori hanno scritto tanti altri successi come "Professor Kranz tedesco di Germania", "Fracchia la belva umana", "Pappa e ciccia", "Ho vinto la lotteria di capodanno", "Le comiche" e tanti altri.

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