Conti-Panariello-Pieraccioni: e il Mandela Forum va in delirio / FOTO / VIDEO

La recensione dello spettacolo

Mandela Forum: Panariello, Conti, Pieraccioni

Mandela Forum: Panariello, Conti, Pieraccioni

Firenze, 17 ottobre 2016 - Una folla oceanica, forse cinquemila, forse seimila persone a sera o di più, chissà. La verità è che tutte queste persone alla fine erano soltanto una: che ha accolto tre amici ritornati a casa a braccia aperte. Non esattamente pecorelle smarrite Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, ma sicuramente tre amatissimi personaggi che dopo vent'anni si sono rimessi in gioco tornando a Firenze,casa loro. Facile si dirà e questo potrà essere anche vero, ma vale la pena ricordare che questi tre artisti forse anche per consolidare un rapporto d'amicizia e professionale ci hanno riprovato e con umiltà.

Rimettendosi in gioco, come fossero agli inizi della loro carriera. Arrivano quasi di corsa sul palcoscenico del Mandela Forum di Firenze dopo aver debuttato a Verona, a Roma. Ma qui, lo sappiamo tutti, è un'altra cosa. Preparatevi a battute non convenzionali a ridere di cose surreali, di giochi di parole e momenti anche leggermente noir . In tre e un copione che mette insieme le loro peculiarità.

Carlo Conti è una spalla e un conduttore ottimo e forse, azzardo, inarrivabile. Nel senso che pochi come lui in Italia conoscono l'uso dei tempi dello spettacolo e quanto si può tirare. Quando invece si deve chiudere per trovare l'effetto sperato. Una dote che ha sempre avuto e che negli anni si è affinata che lo ha portato ad essere il presentatore, l'ideatore di eventi, il creatore di momenti di spettacolo che tutti sappiamo. Dalla tv al teatro con la questa sua classe innata, nello stesso modo e con la medesima freschezza che il pubblico recepisce e ama.

Giorgio Panariello è molto maturato, è bravissimo, ed è molto bello anche quello che offre al pubblico. Con l'età sono cresciuti anche i suoi personaggi, anche Merigo, anche Mario il Bagnino hanno sì quell'anima, ma un'altra consapevolezza. Più ironica, più ragionata, più istantanea. La gente lo adora, applaude ripetutamente. E poi arriva il Vaia, Vaia, uno degli ultimi arrivi personaggi che rappresenta molto del genere umano, con quella fatica di vivere, l'indolenza del non voler essere che spettatori, il menefreghismo che regna sovrano e anche la vigliaccheria del non fare.

Leonardo Pieraccioni basta che cammini, che faccia una faccetta che il Mandela Forum venga giù dagli appalusi e dalle risate. Battute a parte dette come solo lui sa fare, ritira fuori vecchi cavalli di battaglia come la canzone "Ahi ahi ahi ahi i figlioli di troia un moian mai"; e una bellissima canzone dedicata a Martina, la sua bambina che è anche lei a vedere lo spettacolo e che alla fine entra sul palcoscenico e abbraccia il suo babbo davanti a una vera ondata di emotività. Tre amici e tre artisti che omaggiano anche Il Ceccherini in un filmato divertente dove lui fa un lupaccio spelacchiato e incavolato nero. E lo fa da Dio. "Il segreto è salire sul palco senza le paure e le incertezze che si hanno nei nostri singoli lavori. Noi tre insieme ci distacchiamo da tutto: è terapeutico", ha detto Panariello. Operazione Come eravamo compiuta. E alla grande. A grande richiesta Il Tour, questo il titolo dello spettacolo si replica a novembre e a dicembre e poi anche il 2,3, 4 gennaio del 2017. 

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