Firenze, 22 giugno 2012 - “THE SHOW must go off”. Nella speranza che prima o poi questo annus horribilis della musica passi assieme ai lutti che ne hanno tormentato il cammino, i Radiohead si sono interrogati sull’opportunità di dare un seguito al tour nordamericano duramente segnato sabato scorso a Toronto dalla morte di uno dei loro tecnici di fiducia, Scott Johnson, rimasto vittima del crollo del palco allestito a Downsview Park, che ha causato anche tre feriti nella “crew”. E la risposta è stata: stop. Per il quintetto di “The king of limbs”, infatti, quello in riva all’Ontario era l’ultimo impegno prima dell’attesissimo sbarco in Europa, in calendario il 30 giugno all’Ippodromo delle Capannelle di Roma.

LE IPOTESI di uno slittamento sono iniziate a circolare subito. Anche perché Johnson era un trentatreenne di Doncaster addetto alla batteria di Phil Selway e quindi vicinissimo al cuore pulsante della band che lo definisce «un uomo adorabile, sempre positivo, sempre di sostegno e divertente, un membro altamente qualificato e apprezzato della nostra grande troupe». Alle orecchie dei fan le poche parole scritte dopo l’incidente da Thom Yorke e compagni sulla loro pagina internet erano apparse subito poco rassicuranti per la mancanza di qualsiasi accenno alla prosecuzione del tour, atteso pure a Firenze, il primo luglio, a Bologna, il 3, e a Codroipo, il 4. L’indagine aperta dalle autorità canadesi sulla Ticker Tape Touring, la società che fa capo al gruppo inglese, per eventuali responsabilità sul collasso della struttura e la distruzione di parte della strumentazione, oltre che del sofisticatissimo impianto luci, ha fatto il resto.

I concerti italiani, tedeschi e svizzeri sono rimandati a settembre, prima della tranche autunnale nei palasport; anche se per il riallestimento del calendario ci vorrà qualche giorno e per sapere con precisione le nuove date bisognerà attendere mercoledì prossimo. Il tour dovrebbe riprendere comunque da Les Arenes di Nimes il 10 e 11 luglio. Che l’attesissima rentrée nel dei Radiohead nel nostro paese, 80 mila biglietti esauriti in pochi giorni di prevendita lo scorso novembre (e un’ulteriore, piccola, dotazione polverizzata con la stessa rapidità qualche giorno fa), fosse nata sotto una cattiva stella l’aveva già fatto intendere lo spostamento per motivi di sicurezza post-terremoto della replica emiliana dal salotto buono di Piazza Maggiore al Parco Nord. Ora ci si prepara per fine estate.

TUTTO sommato meglio di quanto accaduto per le conseguenze del sisma al concerto ferrarese di Charlotte Gainsbourg di lunedì prossimo, spostato assieme al resto del cast di “Ferrara sotto le stelle” da Piazza Castello al Motovelodromo cittadino e poi definitivamente annullato poche ore fa.