Kabir Bedi, l'indian star: "Sandokan, così amato perché simbolo di libertà"

L'attore osannato dal pubblico all'Indian Florence Film Festival

Kabir Bedi a Firenze

Kabir Bedi a Firenze

Firenze, 4 dicembre 2016 - Affetto, autografi, foto, selfie e tanti applausi. Con un trattamento che di solito si riserva alle star, il pubblico fiorentino ha accolto in sala oggi pomeriggio l’arrivo di Kabir Bedi, l’indimenticabile Sandokan nel celebre sceneggiato andato in onda quarant’anni fa. E l’attore indiano, presenza di spicco della nuova edizione del Florence Indian Film Festival in cartellone fino all’8 dicembre, si è lasciato andare volentieri ai ricordi che lo legano a quella fiction che è rimasta nel cuore di tutti.

L'INTERVISTA:

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Il cinema teatro La Compagnia era affollatissimo da un pubblico di ogni età; in particolar modo dai cinquantenni di oggi che all’epoca fecero di Sandokan/Kabir, l’amico e il compagni di giochi, un beniamino con cui costruire storie fantasiose in luoghi tropicali. Prima della proiezione delle due puntate, Kabir Bedi ha salutato il pubblico promettendo tanti aneddoti che puntualmente sono arrivati, grazie anche alle domande del pubblico. Ma prima della proiezione Francesco Gherardi ha creato la giusta atmosfera re-interpretando con tamburi tabla la celebre sigla scritta apposta dai fratelli De Angelis, con un arrangiamento curato dal compositore Andrew Mackay.

Ore 15,30; sul grande schermo del cinema teatro La Compagnia torna l’eroe salariano che nel mondo è stato visto da quasi un miliardo di telespettatori. Bastano poche note ed il pubblico comincia a cantare a battere le mani. In molti si ricordano le parole del testo. Ma soltanto dopo mezz’ora ecco il primo piano di Kabir Bedi. Inevitabile l’applauso. Un pomeriggio all’insegna della nostalgia, quella bella nostalgia che fa tornare indietro nel tempo come nella macchina di Ritorno al futuro.

Al termine delle due puntate ecco di nuovo il grande Kabir Bedi accolto con ancora tanti applausi. E’davvero una star Kabir Bedi, una delle più grandi star del cinema indiano (ancora in attività a Bollywood), uno degli stranieri più amati dal pubblico italiano. E dopo le chiavi della città di Firenze consegnategli sabato sera all’inaugurazione del festival, un altro premio; il premio Emilio Salgari nel quarantesimo anniversario della programmazione di «Sandokan» su Raiuno. "Non dimentichiamoci mai che prima ancora della bella sceneggiatura, esisteva un libro di Emilio Salgari" dice.

"Dopo aver accettato il ruolo ceraci di leggere il libro per capire meglio il personaggi. Purtroppo all’epoca non trovai il libro tradotto quindi cominciai a chiedere in giro alla gente comune per capire cosa significasse quel personaggio per gli italiani". Bastano poche parole di Kabir Bedi per capire quanto sia stata importante quell’esperienza e quanti ricordi lo leghino al film che gli ha regalato una popolarità mondiale. Ha parole d’affetto per tutti i compagni del set, per Adolfo Celi, per Philippe Leroy, per Andrea Giordana e naturalmente per Carole Andrè, la mitica perla di Labuan.  Soprattutto per il regista Sergio Sollima, per il produttore Elio Scardamaglia e per lo scenografo Nino Novarese.

Ma perché, secondo Kabir il suo personaggio è così amato ? "Perché Sandokan è il simbolo dell’amore per tutti i tempi e per tutte le generazioni" risponde con orgoglio. "E’ quel desiderio di libertà e di oppressione che è presente in ognuno di noi. Siamo stati fortunati ad aver fatto questo viaggio insieme a lui".

Continuano le domande del pubblico grazie alle quali scopriamo che "Sandokan" è stato trasmesso in tutto il mondo tranne che in Gran Bretagna, che le riprese durarono cinque mesi in condizioni climatiche difficili, che per l’epoca furono impiegati mezzi e accorgimenti tecnici all’avanguardia. Kabir risponde volentieri con dovizia di particolari. Una domanda arriva (in inglese) da un bambino di circa dieci anni, forse la stessa età del padre all’epoca del successo. E alla fine di un piacevole pomeriggio di chiacchiere tra nostalgici, la star indiana di congeda con parole che arrivano dal profondo del cuore. "Ringrazio ognuno di voi per aver trasformato questo pomeriggio in un evento speciale".

Kabir Bedi è davvero una star. E ogni sua uscita pubblica lo dimostra. Intanto il festival prosegue con altri film interessanti e con le altre puntate di "Sandokan". La terza e la quarta martedì 6 dicembre alle 17,30, la quarta e la quinta giovedì alle 15.

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