Eddie Vedder, concerto da brivido per 50mila / FOTO

Per la prima volta in Italia da solista, il cantante dei Pearl Jam ricorda Chris Cornell e... San Giovanni. Brindando con il rosso toscano

Eddie Vedder al Visarno per il festival Firenze Rocks (foto Tania Bucci/New Pressphoto)

Eddie Vedder al Visarno per il festival Firenze Rocks (foto Tania Bucci/New Pressphoto)

Firenze, 25 giugno 2017 - Solo, sul palco con una chitarra e la prima grande ballata di successo dei Pearl Jam, Elderly Woman behind a small counter (dal secondo album della band, Versus). Così si è presentato sabato sera all' ippodromo del Visarno di Firenze Eddie Vedder, per la prima volta in Italia in versione solista. Ad attenderlo fino a tarda ora, per la sua prima italiana senza lo storico gruppo di Seattle, oltre 45 mila fan. "E' il mio primo show da solo in Italia ed il più grande che ho fatto. Grazie per essere tutti qui con me stasera", ha salutato il pubblico in italiano Eddie.

Eddie Vedder al Visarno Arena
Eddie Vedder al Visarno Arena

Un ukulele, un banjo, un paio di chitarre, la sua voce profonda e tonante come l'oceano, il suo cuore di musicista, altrettanto immenso. Tanto è bastato al cantante dei re del grunge Pearl Jam, Eddie Vedder, a conquistare Firenze.

Sul palco c'è solo lui con i suoi strumenti, non c'è bisogno di altro per alimentare la magia della serata. Immortality, Better man, I am mine, Can't keep (quest' ultima furiosamente strattonata all'ukukele) sono alcuni dei classici firmati Pj che Eddie fa ancora piú suoi, ingigantendoli con una voce che sembra ampliarsi ed arricchirsi sempre di più con il passare degli anni. Parla al pubblico dell'amore "infinito" che prova per la moglie e le figlie, stappa una bottiglia di buon rosso toscano alla salute del santo patrono di Firenze, celebrato proprio la sera stessa.

"Non sapevo chi fosse ma ora che invece so chi è voglio brindare a lui... san Giovanni", sorride prima di bere; non esita a confrontarsi con i più grandi del rock, personalizzando alcune delle loro canzoni più belle: in scaletta c'è una emozionante versione di Imagine di John Lennon, Brain damage e Is there anybody there dei Pink Floyd, Trouble di Cat Stevens, persino The newsletter and The damage done dell'amatissimo Neil Young. La folla ascolta rapita. E applausi e sorrisi piovono insieme quando Eddie chiede a tutti di mettere la voce in un unico immenso saluto all' amico di una vita scomparso alcune settimane fa, Chris Cornell, voce e anima di un altro pilastro della Seattle anni 90, i Soundgarden. La straziante Black, dal disco d 'esordio dei Pearl Jam, con i falsetti cantati a 50 e uno mila voci é un impressionante e commovente omaggio salito subito al cielo ad abbracciare Chris nel paradiso del rock.

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