Firenze, 22 giugno 2014 - IL PRIMO botto di martedì sera sarà salutato dalla Marcia Trionfale dell’Aida, l’ultimo dall’Inno di Mameli. I «fochi di San Giovanni» avranno quest’anno la colonna sonora della Banda Nazionale della Polizia con i suoi 95 musicisti, che martedì sera si esibirà dalle 20.20 fino alle 21.45 sul Lungarno, per sottolineare poi il momento di inizio e di fine dello spettacolo pirotecnico più atteso dell’anno da fiorentini e turisti. Come ogni anno ad organizzare i “fochi” — con inizio alle 22 — è la Società di San Giovanni Battista, che coglie l’occasione per ricordare quante siano le difficoltà economiche per assicurare alla città questo appuntamento di festa.

«La spesa complessiva è di circa 70mila euro — spiega Marco Martelli Cavelli, della Società di San Giovanni — che riusciamo a coprire grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la Banca di San Miniato e Chianti Banca, oltre al generoso contributo di Stefano Ricci. Ma visto che i soldi sono sempre meno, credo sia arrivata l’ora di chiedere ai fiorentini una partecipazione concreta alla manifestazione. Io credo che se davvero i “fochi” sono uno spettacolo amato dalla gente, non ci dovrebbe essere problemi a donare un euro ciascuno per proseguire questa tradizione. E’ quanto vogliamo fare lanciando un “crowdfunding” attraverso un conto corrente. Altrimenti, se non c’è interesse non è mica obbligarorio continuare. Gli stessi soldi li possiamo dare in beneficenza».

La Società di San Giovanni può disporre solo dei soldi che arrivano dai suoi 500 soci, che versano una quota di partecipazione di 50 euro all’anno. Fra le molte iniziative che porta vanti, il coinvolgimento delle nuove generazioni in modo da poter effettuare un passaggio di testimone per le tradizioni più seguite.

Fondata sotto il granduca Ferdinando III il 29 gennaio 1796, la Società di S. Giovanni Battista aveva lo scopo di uniformare e regolamentare in un unico ente pubblico i diversi festeggiamenti che si organizzavano per la ricorrenza del protettore della città, S. Giovanni. La Società era amministrata da una deputazione di 12 membri più un presidente, quasi tutti nobili: farne parte era motivo di grande prestigio, e molti Lorena vi erano iscritti. Tra le altre cose, la Società si occupava dell’illuminazione della cupola del Duomo la sera della vigilia di S. Giovanni, mentre con l’arrivo dell’illuminazione elettrica gestì l’illuminazione dei mosaici del Battistero.

La Società si occupò anche di beneficenza, offrendo sussidi alle famiglie colpite dall’alluvione dell’Arno del 1844 e a quelle dei caduti nella guerra d’indipendenza a Curtatone e Montanara nel 1848, organizzando inoltre concerti a beneficio della Società degli Asili infantili.
 

Olga Mugnaini