Spending review, taglio record a Firenze

Negli ultimi quattro anni i trasferimenti da Roma si sono alleggeriti di ben 71,7 milioni di euro, con un dimagrimento del 46%

Il donatore anonimo ha versato 5mila euro per i poveri (LaPresse)

Il donatore anonimo ha versato 5mila euro per i poveri (LaPresse)

Firenze, 15 settembre 2014 - La spending review continua ad animare un intenso dibattito a livello centrale fra stime di contenimento di costi e tattiche dilatorie, ma si e' trasformata in un'austerity degna degli standard merkeliani nei confronti degli enti locali. E in questo caso i comuni toscani non fanno eccezione, anzi. Proprio Firenze, la citta' amministrata fino allo scorso febbraio dal premier in carica, Matteo Renzi ha subito una delle sforbiciate piu' severe su scala nazionale.

Dal 2010 al 2014 i trasferimenti da Roma si sono alleggeriti di ben 71,7 milioni di euro, con un dimagrimento del 46%. A rivelarlo e' una classifica stilata dall'edizione del lunedi' del Sole 24 Ore, che ha sommato gli effetti di tutti i provvedimenti legislativi di contenimento della spesa messi in pista dagli ultimi 4 governi: dal decreto legge 78/2010, per intendersi, fino ad arrivare al decreto Irpef, meglio conosciuto per gli 80 euro di bonus fiscale, passando per la spending review del 2012 e la legge di stabilita' dell'anno successivo. Un crescendo che ha portato, su base nazionale, a far scendere le elargizioni verso i sindaci per 18,565 miliardi di euro.

Rapportato su scala regionale, la limatura e' stata di 200,7 milioni di euro dei soli Comuni capoluogo. E se i fiorentini piangono per aver contribuito con l'apporto maggiore, in valori assoluti, nell'opera di risanamento dei conti pubblici peggio e' andata ad ad altri capoluoghi in termini percentuali. In questo ranking, la spunta, suo malgrado, Siena con 9,7 milioni di trasferimento in meno, pari al 62% dell'importo erogato nel 2010.

La città del palio figura nella top ten italiana dei risparmi statali (6°, per la precisione). Che vede in vetta Lodi con una limatura del 72%. Tornando a osservare l'ottica toscana, seguono Massa con 11 milioni di tagli, pari al 56% e Prato con 26,2 milioni, corrispondente al 51%.   Di poco meglio e' andata a Pisa. Anche qui le cesoie sono intervenute pesantemente, sforbiciando di 15,5 milioni di euro i trasferimenti, con un dimezzamento esatto delle risorse fornite dal governo. A distanza ravvicinata le altre realta' regionali: Grosseto con -10,9 milioni di euro e un calo del 49%, Lucca con -12,4 milioni di euro e un -48%, Livorno con -22,3 milioni di euro, -45%. In fondo alla classifica dei sacrifici troviamo, invece, Pistoia, -10,7 milioni di euro pari al -42% e Arezzo, -10,3 milioni di euro pari al -40%.

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