Cgil-Uic pronti a proclamare lo sciopero dei musei a Pasqua, Nardella: "Sarebbe autogol"

Nuova gara Consip sui servizi aggiuntivi nei musei, pugno duro dei sindacati: "Dialoghiamo, ma sul merito"

La fila, pre pandemia, per poter ammirare i capolavori della Galleria degli Uffizi

La fila, pre pandemia, per poter ammirare i capolavori della Galleria degli Uffizi

Firenze, 19 marzo 2015 - Due giorni di sciopero, il 4 e 5 di aprile. Tradotto, "musei chiusi a Firenze a Pasqua". A stabilirlo l'assemblea dei lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini (circa 400 lavoratori, 314 con contratto a tempo indeterminato), la società che gestisce i servizi aggiuntivi in 17 musei statali del capoluogo toscano, tra cui Uffizi, Galleria dell'Accademia, Bargello, Palazzo Pitti, Cappelle Medicee, Opificio delle Pietre Dure, Villa Bardini. Una protesta, proclamata da Cgil e Uil, "che arriva - fa sapere Vanessa Caccerini della Filcams - tre mesi dopo la prima richiesta per l'individuazione di un interlocutore del Consip con cui misurarci sul bando che andrà a determinare la nuova gara sui servizi aggiuntivi nei musei".

Un'istanza, quella dell'interlocutore, "decisiva: se sarà accolta siamo pronti a ritirare la protesta". Non è un caso "che la conferenza stampa sulla sciopero sia stata convocata così in anticipo rispetto alla protesta: attraverso quest'inizio di pugno duro, vogliamo mandare un messaggio: dialoghiamo, ma sul merito". Altrimenti Uffizi chiusi a Pasqua. E' dal "27 dicembre - continua Caccerini - che ripetiamo in tutte le sedi i due principi fondamentali dentro i quali strutturare la gara di appalto: l'inserimento della clausola sociale; il mantenimento delle condizioni contrattuali e retributive".

Due richieste, sottolineano lavoratori e sindacalisti, "ribadite con decisione anche durante il faccia a faccia a Palazzo Vecchio con il ministro Franceschini (lo scorso 6 marzo, ndr) che, in quella sede, ci ha dato rassicurazioni generiche, senza specificare tempistiche né modalità". Da allora "più niente", così sono arrivate le maniere forti: "L'ultimo sciopero - dicono - risale al ponte dell'Immacolata del 2010, allora chiusero tutti e 17 i musei". La cosa si potrebbe ripetere anche nel week-end di Pasqua (non per Pasquetta): "Ci rendiamo conto dei disagi che provocherà lo sciopero nel periodo pasquale e cosa significhi questo per Firenze. Ma qui c'è di mezzo il destino di troppe famiglie, oggi nella totale incertezza, per restare in silenzio".

Per questo i lavoratori, oltre alla proclamazione della protesta a tinte forti, hanno inviato una lettera aperta a Dario Nardella nella doppia veste di sindaco e titolare della delega alla cultura. Nella missiva si chiede al primo cittadino impegno per "l'individuazione di un preciso interlocutore con cui confrontarci sul merito". Precisazione che sta a significare una figura "di riferimento del Consip, direttamente coinvolto nella partita, perché abbiamo bisogno fattivamente di entrare nella stesura del bando di appalto". Stessa richiesta "di aiuto" arrivata in Regione, durante l'incontro dei giorni scorsi tra l'assessore Bugli e le parti sociali.

E Nardella risponde: "Lo sciopero proclamato per il 4 e 5 aprile prossimi sarebbe un autogol per l'immagine, la cultura e l'economia di Firenze e dell'Italia". "Lo sarebbe soprattutto dopo le rassicurazioni che il Ministro Franceschini ha dato loro il 6 marzo scorso - ha continuato - in occasione della sua partecipazione ad una iniziativa sull'art bonus in Palazzo Vecchio". "Invito pertanto i lavoratori a ripensarci - ha concluso Nardella - e a garantire l'apertura dei musei".

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